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Andrea del Varochio.
Infra i disciepoli di Donato non fu ancora in pocho pregio Andrea del Varrochio fiorentino di mano del quale, come diciemo di sopra, sono quel Christo con san Tomaso che gli mette la mano nel costato, di bronzo, che sono nel tabernacolo di Donato nella facciata d’Orsanmichele di rinpetto alla chiesa di san Michele, et una figura di Davit al chapo della scala del palazo del ducha. Fecie ancora una figura di nostra Donna la quale è in santa Croce sopra il sepulchro di messer Carlo d’Arezo, et fecie ancora il sepulchro di Lorenzo, di Piero, di Giovanni di Cosimo1 della nobilissima famiglia de’ Medici, il quale è in san Lorenzo. Dipinse una tavola che è quella in san Salvi dov’è ’l Christo quando si bateza, et a Vinetia fecie uno cavallo di terra suvi la statua di Bartolomeo da Bergamo per gitarlo di bronzo, cosa bellisima, ma vi s’interpose la morte et non possette finirlo. Fecie molti torsi et molti gietti d’ingniudi ed altro, et questo fu perchè era huomo che si dilettava molto di disegniare.
- ↑ Non si comprende se il Gelli attribuisce al Verrocchio la scultura dei sepolcri di Lorenzo fratello di Cosimo detto padre della patria, come di Pietro e di Giovanni figli del medesimo Cosimo. In questo caso avrebbe dovuto scrivere: Fecie ancora i sepulchri di Lorenzo (di Giovanni), di Piero e Giovanni di Cosimo, i quali sono in s. Lorenzo.