< Versi (Cattermole) < Intimità
Questo testo è completo.
Intimità - In una chiesa
Intimità - Vaticinio Intimità - A Lui

IN UNA CHIESA


ERA in mezzo al paese una chiesuola
     Dal campanile aguzzo e un porticato,
     Dove talor la madre o la figliuola
     D’un marinaro assente avea pregato.

Ella un giorno v’entrò pensosa e sola,
     Poi ch’ogni suon d’intorno era cessato;
     E prona mormorò la sua parola
     D’angelo ne l’esilio abbandonato:

— Perchè, Signor, queste tremende lotte?
     Perchè, l’anima mia, barca smarrita,
     Faro non ha ne l’ombra de la notte?

Qui, donde i voti a Te soglion salire
     Pe ’l forte amor che i più lega a la vita,
     Io ti prego, Signor, fammi morire. —

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.