Badia Polesine

Badia Polesine è una città del Veneto.

Da sapere

È il principale centro del Polesine occidentale.

Cenni geografici

Il fiume Adige, che la lambisce a nord, la separa dalla pianura di Padova e di Verona. Dista 17 km da Fratta Polesine, 19 da Montagnana, 23 da Legnago, 24 da Rovigo, 27 da Este, 34 da Monselice, 35 da Ferrara.

Cenni storici

Il nome antico di Badia Polesine era semplicemente "La Badia", con riferimento alla nota abbazia benedettina di S. Maria della Vangadizza attorno alla quale il paese si era sviluppato. Dopo il 589 d.C., in conseguenza della rotta dell'Adige alla Cucca nell'attuale Veronella, l'Adige abbandonò il suo antico corso. Fu così che l'Athesis abbandonò le Isole Portilia (Porcilia) Menerva, Montagnana, Este e l'alveo fu spostato più a sud ovest verso Legnago con Porto, Castelbaldo e Badia, che era foce su uno dei Sette Mari raccontati da Plinio il Vecchio in Naturalis historia (Endolaguna). Verso l'anno 900 il marchese di Mantova Almerigo fa edificare l'Abbazia che viene successivamente ceduta ai monaci Benedettini. L'abbazia era inoltre indipendente dalla diocesi di Adria. Nel 1200 Badia era circondata da una fossa ed erano collocate tre porte per l'ingresso in città. Nel 1400 inizia il declino della Vangadizza che passa sotto la proprietà della famiglia francese d'Espagnac e successivamente soppressa con decreto napoleonico nell'Ottocento. La città di Badia Polesine è sotto le dominazioni estensi, padovane, della Repubblica di Venezia, dal 1797 dei francesi e successivamente degli austriaci fino al 1866, quando il Veneto viene annesso alla nuova Italia. Dall'Ottocento la città si sviluppa; vengono edificati il Teatro Sociale, l'ospedale e numerose opere pubbliche. Per quanto riguarda i trasporti viene costruito il ponte sull'Adige che collega Badia con la provincia di Padova e la linea ferroviaria Verona-Rovigo. Nel 1928 il comune ha incluso nel suo territorio parte del comune soppresso di Crocetta, che ne è divenuta frazione. Durante la seconda guerra mondiale, nell'aprile 1945 viene bombardato e distrutto il borgo San Nicolò. Negli anni sessanta del boom economico italiano sorgono in città nuove industrie. Negli ultimi anni viene costruita la Strada statale Transpolesana con la conseguente nascita di numerose imprese e industrie nelle sue immediate vicinanze.

Come orientarsi

Il suo territorio comunale comprende oltre alla città i paesi di Crocetta, Salvaterra, Villa d'Adige e Villafora.

Come arrivare

In aereo

Gli aeroporti più vicini sono:

In auto

  • A31 Ha casello autostradale sulla A31 della Val d'Astico Badia Polesine- Piovene Rocchette.
  • È lambita dalla ex strada statale 434 Transpolesana che collega Verona a Rovigo.

In treno

  • 1 Stazione ferroviaria, Viale della Stazione. Ha stazione ferroviaria propria sulla linea Verona - Rovigo.

In autobus

Ha linee di autobus:


Come spostarsi


Cosa vedere

Abbazia della Vangadizza
Abbazia della Vangadizza - chiostro
  • 1 Abbazia della Vangadizza. I Benedettini, chiamati dagli Estensi a metà del Decimo secolo, ricevettero vari possedimenti e l'Abbazia, che aveva il privilegio di nullius diocesis, era cioè direttamente soggetta al Papa. Nella metà del Duecento i Camaldolesi subentrarono ai Benedettini, fino alla soppressione del monastero nel 1810 per decreto napoleonico. Già pochi anni prima la Vangadizza era divenuta proprietà privata sul finire del Settecento; non più adibita al culto, divenne proprietà comunale nel 1980
    Il grande complesso abbaziale ha conservato ai nostri giorni il chiostro duecentesco con pilastri in cotto, portico a vele e loggia superiore con colonne in marmo di Verona. Un portale in marmo rosso immette dal chiostro al refettorio, da qui al giardino dell'Abate e infine alla piazza della Vangadizza.
    L'antica chiesa è stata demolita nel 1836; rimangono i muri perimetrali e si distinguono i resti delle tre absidi. E' sopravvissuta la cappella laterale dell'ex chiesa, dedicata alla Beata Vergine della Vangadizza e risalente al XV secolo. La cappella conserva stucchi e affreschi nel catino dell'abside dovuti al pittore bresciano Filippo Zaniberti, vissuto fra Cinquecento e Seicento, che rappresentano i miracoli della Vergine.
    Pure il campanile è scampato alla distruzione. Nella parte inferiore sono evidenti i materiali romani di recupero, fra i quali un'ara del I secolo d.C. utilizzata a fondamenta della torre e riportante una figura di baccante di raffinata esecuzione.
    Sulla piazza antistante la chiesa sono custodite in due sarcofagi le spoglie degli Estensi benefattori della Vangadizza.
  • 1 Chiesa Arcipretale di San Giovanni Battista. La sua esistenza risale al secolo XII, epoca in cui è nominata nei documenti. Nata come cappella di monaci divenne nel tempo più ampia fino ad essere chiesa plebana. Nel Settecento raggiunge l'aspetto attuale: più grande, con una nuova facciata, conserva arredi provenienti dalla soppressa Abbazia della Vangadizza, oltre alla statua lignea della Madonna della Vangadizza e all'urna contenente il corpo di San Teobaldo. A destra dell'altare maggiore si trova il bassorilievo quattrocentesco Ecce Homo proveniente dall'oratorio della Confraternita del Santissimo Sacramento.
  • 1 Oratorio della B.V. Maria della Salute, Piazza Salute. L'immagine della Vergine, ritenuta miracolosa, è un affresco conservato in un altare di marmi policromi. L'edificio è a pianta ottagonale; l'esterno è ornato da alcune statue. La costruzione dell'oratorio risale al 1719.
  • Teatro Sociale.
  • 1 Palazzo Municipale e Torre Civica. La Sala consiliare mostra gli affreschi del pittore locale Amedeo Bianchi che li realizzò nel 1909; allo stesso secolo (1985) risalgono gli ultimi lavori di restauro dell'edificio che ha alle spalle una lunga storia. Fu ricostruito nel Seicento, e in seguito venne più volte restaurato. Sotto i portici conserva busti e lapidi commemorative di badiesi illustri, fra i quali Eugenio Balzan alla cui memoria la figlia istituì la Fondazione Internazionale Balzan.
    Nel Palazzo spicca la Torre Civica risalente al Cinquecento.
  • 1 Villa Turchetti, via Roma. Una torretta sulla sinistra dà slancio alla costruzione liberty del 1905, il cui interno è decorato da stucchi in stile d'epoca.
  • 1 Mercato coperto, via Don Minzoni. Il palazzo in stile gotico veneziano , costruito nel primo Novecento, copia un po' il palazzo ducale di Venezia. Di proprietà comunale, ospita uffici al primo piano e una sala civica al pianterreno.
  • 1 Palazzo Rosini, via San Giovanni. Fu rimaneggiato in epoca contemporanea; la sua edificazione risale al XVI secolo.
  • 1 Palazzo Bassi, via San Giovanni. Costruito nel XVII secolo può vantare una facciata integra che non ha subito rimaneggiamenti; la parte sotto i portici invece è stata modificata pesantemente dall'apertura di vetrine e di locali commerciali.
  • Palazzo Picinali, via Sant'Alberto. Gli anni Venti e gli anni Quaranta del Nvecento hanno visto sostanziali interventi nella costruzione, al punto che le caratteristiche architettoniche di fine Settecento, epoca della costruzione, sono state completamente frammentate a scapito pertanto di una visione stilistica unitaria.
  • 1 Palazzo Rossi, via degli Estensi. Risale al Settecento e conserva un importante scalone e stucchi di qualità.
  • 1 Palazzo Gulinelli, via degli Estensi. Opera di fine Cinquecento, conserva segni arvhitettonici di quell'epoca nella facciata interna; quella che prospetta sulla via risale a rifacimenti settecenteschi.
  • 1 Villa Finzi, via Pinzon. Edificio relativamente recente di fine Ottocento, fu adibito a scuola nel anni Trenta del successivo secolo, quando venne acquistato dal Comune. Ora è inutilizzato, in attesa di destinazione.


Eventi e feste

  • Festa regionale della Polenta. In settembre dall'11 al 25. Festa gastronomica con musiche , orchestre, balli.


Cosa fare


Acquisti


Come divertirsi


Dove mangiare

Prezzi medi

Agriturismo


Dove alloggiare

Prezzi medi

  • 1 Albergo S.Antonio, Largo Gradassi, 54 (tre stelle), +39 0425 52036, fax: +39 0425 89965.

Prezzi elevati

Bed & Breakfast


Sicurezza

Farmacie


Come restare in contatto

Poste

  • 1 Poste italiane, Piazza Vangadizza 245, +39 0425 596911, fax: +39 0425 594901.


Nei dintorni

  • Fratta Polesine
  • Legnago Fu uno dei capisaldi del quadrilatero di fortezze austriache con Peschiera del Garda, Mantova e Verona. Delle antiche fortificazioni è rimasto solo un torrione. Ha edifici di un certo interesse.
  • Este Culla degli Estensi, conserva il castello dei Carraresi con le fortificazioni. Mantiene un aspetto nobile datole dai palazzi Sei-Settecenteschi che vi costruì la nobiltà veneta.
  • Rovigo

Itinerari

Informazioni utili


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