Tante persone, in tutto il mondo, credono che Dio esista. Sostenere il contrario in maniera efficace potrebbe essere difficile. Tuttavia, si possono mettere in gioco prove scientifiche, filosofiche e culturali per sviluppare un'argomentazione convincente sulla non esistenza di Dio. Qualunque approccio tu decida di adottare, ricorda di essere educato e cortese quando affronti questa discussione.

Parte 1
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Usare la Scienza per Contestare l'Esistenza di Dio

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    Afferma che l'essere umano è una creatura con molti difetti. Il concetto di base di tale linea risiede nel fatto che, se Dio è perfetto, perché ha creato l'uomo e gli altri esseri viventi tanto malamente? Ad esempio, siamo vulnerabili a molte malattie, le ossa si spezzano facilmente e con l'età il corpo e la mente si degradano. Puoi anche citare la colonna vertebrale mal "progettata", le ginocchia non flessibili e le ossa del bacino che rendono il parto tanto complicato.[1] Tutte insieme, queste prove biologiche indicano che Dio non esiste (oppure che non ci ha creato bene e che non c'è quindi motivo di venerarlo).
    • I credenti potrebbero contestare questa linea affermando che Dio è perfetto, ci ha creato secondo un suo disegno e che le nostre imperfezioni hanno in realtà uno scopo all'interno di un progetto divino più ampio.
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    Dimostra che con il tempo si sono trovate spiegazioni naturali a quelli che si ritenevano fenomeni soprannaturali. Il concetto del "Dio dei Vuoti" viene spesso utilizzato per sostenere l'esistenza di Dio e asserisce che la scienza moderna è in grado di spiegare molte cose, ma non tutto. Puoi controbattere a questa argomentazione ricordando che il numero delle cose che non conosciamo si riduce ogni anno e che, mentre le spiegazioni naturali sostituiscono quelle teistiche, quelle soprannaturali o divine non sono mai state in grado di fare il contrario.
    • Potresti citare l'esempio dell'evoluzione di varie specie del mondo come un'area in cui la scienza ha corretto le precedenti spiegazioni incentrate su Dio.
    • Afferma che la religione è stata spesso usata per spiegare ciò che non era dimostrabile. I greci imputavano a Poseidone la responsabilità dei terremoti, mentre ora è noto che sono causati dal movimento delle placche tettoniche per ridurre la pressione.
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    Dimostra l'inesattezza del creazionismo. Secondo questa credenza, Dio ha creato il mondo all'interno di un intervallo temporale relativamente recente, come 5000-6000 anni fa. Fai riferimento alle prove evidenti che confutano questa affermazione, come i dati evoluzionistici, i fossili, la datazione al radiocarbonio e i carotaggi di ghiaccio, per sostenere che Dio non esiste.[2]
    • Ad esempio, puoi dire: "Si trovano costantemente dei sassi che hanno milioni e perfino miliardi di anni. Questo non prova forse che Dio non esiste?"
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Parte 2
Parte 2 di 4:

Ricorrere a Prove Culturali per Sostenere che Dio non Esiste

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    Afferma che la fede in Dio è determinata dalla società. Esistono molte variazioni di questo concetto. Potresti spiegare che nelle nazioni relativamente povere, praticamente tutta la popolazione crede in Dio, mentre in quelle relativamente ricche e sviluppate il numero dei credenti è minore.[3] Potresti anche ricordare che ci sono maggiori probabilità che gli individui con un alto grado di scolarità siano atei rispetto a quelli con un grado di istruzione inferiore. Questi fatti, tutti insieme, dimostrano con forza che la fede in Dio dipende dalle particolari circostanze sociali dell'individuo.
    • Potresti anche suggerire che le persone che sono cresciute in un ambiente fortemente religioso tendono a rispettare i precetti di questo credo per il resto della loro vita. Gli individui che non sono nati e cresciuti in famiglie religiose, al contrario, diventano raramente dei credenti in futuro.
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    Ricorda che il solo fatto che la maggior parte della gente creda in Dio non ne dimostra l'esistenza.[4] Una motivazione diffusa a sostegno dell'esistenza di Dio è che la maggior parte delle persone ci crede. Questa argomentazione basata sul "consenso comune" attesta inoltre che poiché la fede in Dio è così diffusa, deve anche essere una caratteristica naturale. Tuttavia, puoi smontare tale idea dicendo che non è automatico che qualcosa sia corretto solo perché molta gente ci crede. Ad esempio, in passato molte persone credevano che la schiavitù fosse una pratica accettabile.
    • Ricorda che se le persone non vengono "esposte" alla religione o al concetto di Dio, non credono in questa entità ultraterrena.
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    Analizza la varietà di credenze religiose. Le identità e le caratteristiche del Cristianesimo, dell'Induismo e del Buddismo sono molto diverse. Di conseguenza, se anche Dio esistesse, non ci sarebbe modo di sapere quale dio dovremmo venerare.
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    Dimostra le contraddizioni all'interno del testi religiosi. La maggior parte delle religioni considera i propri testi sacri come una creazione e nel contempo una prova dell'esistenza di Dio. Se puoi dimostrare che queste scritture sono discordanti o comunque erronee, sei in grado di fornire prove solide dell'inesistenza di Dio.
    • Ad esempio, se Dio è descritto in una parte dei testi sacri come un padre tollerante, ma in seguito spazza via un intero Paese o villaggio, potresti usare questa evidente contraddizione per affermare che Dio non esiste o che il testo sta mentendo.
    • Nel caso della Bibbia, molti versi, storie e aneddoti sono stati spesso alterati o falsificati in qualche punto. Ad esempio, in Marco 9:29 e Giovanni 7:53-8:11 si trovano passaggi che sono stati copiati da altre fonti.[5] Spiega che tutto questo dimostra che i testi sacri sono solo un guazzabuglio di idee inventate dalle persone e non libri ispirati dalla divinità.
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Parte 3
Parte 3 di 4:

Usare Argomentazioni Filosofiche per Sostenere che Dio non Esiste

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    Afferma che se Dio esistesse, non concederebbe a così tanta gente di non credere. Questa linea di dibattito propone che laddove c'è ateismo, Dio dovrebbe discendere o intervenire personalmente nel mondo, per rivelarsi ai non credenti.[6] Il fatto stesso che esistano tanti atei e che Dio non abbia fatto nulla per convincerli attraverso il suo intervento, significa che la divinità non esiste.
    • I credenti potrebbero controbattere che Dio permette il libero arbitrio e che la mancanza di fede è un risultato inevitabile di questa concessione. Potrebbero citare degli esempi specifici riportati nelle loro sacre scritture, in cui si descrive la rivelazione di Dio a coloro che si rifiutavano di credere.
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    Analizza le contraddizioni della fede di un'altra persona. Se un fondamento della fede del credente è l'idea che Dio ha creato l'universo perché "tutte le cose hanno un inizio e una fine", potresti chiedere chi ha quindi creato Dio.[7] Questa semplice domanda evidenzia agli occhi dell'interlocutore che sta affermando scorrettamente che Dio esiste, quando in realtà la stessa premessa di base (tutte le cose hanno un inizio) può condurre a due differenti conclusioni.
    • Le persone che credono potrebbero a questo punto sostenere che Dio – un essere onnipotente – è al di fuori dello spazio e del tempo, facendo così eccezione alla regola che tutte le cose hanno un principio e una fine. In questo caso, dovresti portare la discussione verso le contraddizioni che si ritrovano all'interno del concetto di onnipotenza.
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    Sviscera il problema del male.[8] Tale concetto pone l'accento su come possa esistere Dio, se esiste il male. In altri termini, se Dio esiste ed è buono, dovrebbe eliminare il male. Potresti affermare che "se Dio si occupa veramente di noi, non dovrebbero esserci le guerre".
    • Il tuo interlocutore potrebbe rispondere che i governi sono composti da uomini empi e fallibili, che è l'uomo la causa del male e non Dio. In questo modo, potrebbe fare ancora riferimento al libero arbitrio per contrastare l'affermazione che Dio è responsabile di tutta la cattiveria del mondo.
    • Potresti anche fare un passo avanti e affermare che se anche esistesse un dio cattivo che concede al male di esistere, non varrebbe la pena adorarlo.
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    Dimostra che la moralità non ha bisogno di alcuna credenza religiosa.[9] Molte persone credono che senza la religione il mondo cadrebbe in un caos di immoralità. Tuttavia, puoi spiegare che il tuo comportamento e quello di qualunque altro ateo non è molto diverso da quello di un credente. Ammetti che sebbene tu non sia perfetto, nessuno lo è e che credere in Dio non rende l'essere umano necessariamente più giusto o rispettoso della morale rispetto a qualunque altro individuo.
    • Potresti anche invertire questo concetto affermando che non solo la religione non conduce necessariamente al bene, ma che porta al male, dato che parecchie persone religiose commettono atti immorali nel nome del loro Dio. Ad esempio, puoi porre l'attenzione sull'Inquisizione Spagnola o sul terrorismo religioso che affligge il mondo.
    • Inoltre, gli animali che non sono in grado di comprendere il concetto umano di religione, dimostrano chiaramente di capire per istinto un comportamento morale e di distinguere fra giusto e sbagliato.
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    Dimostra che una vita retta non richiede la presenza di Dio. Molta gente è convinta che sia possibile vivere un'esistenza piena, ricca e appagante solo con Dio.[10] Tuttavia, puoi far notare che parecchi individui non credenti sono più felici e hanno molto più successo rispetto a quelli religiosi.
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    Analizza la contraddizione fra onniscienza e libero arbitrio. L'onniscienza, la capacità di conoscere ogni cosa, sembra essere in disaccordo con la maggior parte dei dogmi religiosi. Il libero arbitrio fa riferimento al concetto che l'individuo è a capo delle proprie azioni e quindi ne è responsabile. La maggior parte delle religioni crede in entrambi i concetti, che sono fra loro incompatibili.
    • Durante la conversazione, puoi affermare che se Dio conosce tutto ciò che è accaduto e che accadrà, oltre a ogni pensiero che nasce nella mente dell'uomo prima ancora che questi lo sappia, il futuro dell'individuo ha una conclusione prevedibile. In che modo Dio può quindi giudicare le persone per ciò che fanno?
    • I credenti possono rispondere che sebbene Dio conosca in anticipo le decisioni dell'uomo, le azioni delle persone restano una scelta libera e personale.[11]
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    Dimostra l'impossibilità dell'onnipotenza.[12] L'onnipotenza è la capacità di poter fare ogni cosa. Se Dio è in grado di fare tutto, dovrebbe essere in grado, per esempio, di quadrare il cerchio. Tuttavia, dato che si tratta di un processo illogico, rende insensato credere che Dio sia onnipotente.
    • Un'altra cosa logicamente impossibile che potresti citare è che Dio non può sapere e non sapere qualcosa nello stesso istante.
    • Potresti anche affermare che se Dio è onnipotente, perché consente i disastri naturali, i massacri e le guerre?
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    Inverti i ruoli. In realtà è impossibile dimostrare che qualcosa non esiste. Potrebbe esistere qualunque cosa, ma affinché sia reale e degna di attenzione è necessario che sia supportata da prove evidenti e inconfutabili.[13] Proponi che anziché dover provare tu che Dio non esiste, sia il credente a dover fornire elementi a sostegno delle sue convinzioni.
    • Ad esempio, potresti chiedere cosa accade dopo la morte. Molte persone convinte dell'esistenza di Dio credono anche in una vita nell'aldilà. Pretendi delle prove di questa seconda vita.
    • Le entità spirituali, come gli dei, i diavoli, il paradiso, l'inferno, gli angeli, i demoni e così via, non sono mai state esaminate scientificamente (e non possono esserlo). Metti l'accento sul fatto che l'esistenza di questi elementi spirituali non può essere dimostrata.
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Parte 4
Parte 4 di 4:

Prepararsi a Discutere di Religione

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    Informati in maniera approfondita.[14] Preparati ad argomentare l'inesistenza di Dio studiando i concetti e le idee di atei famosi. Dio non è grande di Christopher Hitchens, ad esempio, è un buon testo da cui partire per studiare. L'illusione di Dio di Richard Dawkins è un'altra fonte eccellente di argomentazioni razionali contro l'esistenza delle divinità religiose.
    • Oltre a cercare tesi a favore dell'ateismo, studia anche le obiezioni o le giustificazioni che provengono dalla prospettiva religiosa.
    • Acquisisci familiarità con i concetti o le credenze che possono innescare le critiche del tuo interlocutore e accertati di saper difendere adeguatamente le tue convinzioni.
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    Esponi i tuoi argomenti in maniera logica.[15] Se i tuoi ragionamenti non sono presentati in modo diretto e comprensibile, il messaggio che vuoi trasmettere si perde. Per esempio, quando spieghi che la cultura determina le credenze religiose dell'individuo, dovresti fare in modo che l'interlocutore accetti le tue premesse (i concetti di base che portano a una conclusione).
    • Ad esempio, potresti affermare che il Messico è stato fondato da un Paese cattolico.
    • Quando l'altra persona accetta questo dato di fatto, passa alla seconda premessa, ricordando che la maggior parte della popolazione messicana è cattolica.
    • Quando l'interlocutore condivide anche questa seconda affermazione, passa alla tua conclusione, ricordando che la ragione per cui la maggior parte dei messicani crede in Dio è dovuta alla storia della cultura religiosa del Paese.
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    Sii cauto quando discuti dell'esistenza di Dio. Si tratta di un argomento delicato, avvicinati alla discussione come a una conversazione in cui entrambi gli interlocutori hanno dei validi punti di vista. Parla in maniera amichevole, chiedi all'altra persona quali sono le ragioni delle sue forti convinzioni e della sua fede. Ascolta con pazienza le motivazioni, adegua le tue risposte in maniera appropriata e sensata in base alle sue argomentazioni.[16]
    • Chiedi al tuo interlocutore quali sono le fonti (libri o siti web) che potresti studiare per conoscere meglio il suo punto di vista e le sue convinzioni.
    • La fede in Dio è un argomento complesso e le argomentazioni contro o a favore della sua esistenza non possono essere considerate dei fatti.
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    Mantieni la calma. Si tratta di un argomento che può "scaldare gli animi". Se ti mostri aggressivo o eccitato durante la discussione, potresti diventare incoerente o dire qualcosa di cui potresti pentirti.[17] Fai un respiro profondo per calmarti. Inspira lentamente dal naso per cinque secondi e poi espira dalla bocca per tre secondi. Ripeti questa routine finché non ti senti tranquillo.
    • Rallenta la velocità con cui parli per avere più tempo per pensare alle parole ed evitare di fare affermazioni di cui potresti pentirti.
    • Se inizi a provare rabbia, comunica al tuo interlocutore che l'unico accordo che avete raggiunto è quello di non essere d'accordo. Saluta e congedati dal lui.
    • Sii educato quando parli di Dio. Ricorda che parecchie persone sono molto sensibili in merito alla propria religione. Dimostra rispetto verso i credenti. Non usare un linguaggio offensivo o accusatorio come "cattivo", "stupido" e "pazzo". Non imprecare contro la persona con cui stai discutendo.
    • Alla fine, invece di raggiungere una conclusione concisa, il tuo interlocutore potrebbe terminare la discussione con una frase simile a: "Mi spiace che alla fine andrai all'inferno". Non rispondere con lo stesso approccio passivo-aggressivo.
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Consigli

  • Non devi necessariamente dibattere sulla non esistenza di Dio con ogni credente che incontri. I buoni amici non devono per forza essere d'accordo su tutto per essere tali. Se provi sempre a fomentare una discussione o a "convertire" i tuoi interlocutori, preparati ad avere pochi amici.
  • Alcune persone si rivolgono alla religione per superare una brutta esperienza di vita, come una dipendenza o una morte tragica. Sebbene la religione possa avere un impatto positivo sull'esistenza dell'individuo e possa aiutarlo nei momenti difficili, questo non significa che il suo concetto di base sia vero. Se incontri una persona che afferma di essere stata aiutata dalla fede, sii cauto perché non devi offenderla; tuttavia, non devi evitarla né fingere di condividere le sue idee.
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Avvertenze

  • Sii sempre educato quando discuti di religione.
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Informazioni su questo wikiHow

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