Se tuo marito è verbalmente violento, la situazione è estremamente dannosa per la tua salute mentale ed emotiva, nonostante l’affetto che provi per lui possano renderla anche piuttosto complicata. Ricorda che non puoi cambiare il suo comportamento: soltanto lui può decidere di smettere di essere violento. Si tratta di un comportamento irrazionale che le tue azioni probabilmente non modificheranno, pertanto se non si decide a cambiare, sii disposta a lasciarlo per impedire altra violenza.

Parte 1
Parte 1 di 4:

Reagire in Modo Diverso

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    Scegli di reagire in modo diverso dal solito. Non puoi cambiare il suo comportamento, ma puoi evitare che le tue emozioni ti facciano cadere in depressione. Se la situazione di abuso si verifica spesso, probabilmente sei abituata a sentirti in colpa subito dopo un attacco verbale. Soffermati sul passaggio intermedio, ovvero su ciò che tu credi che sia successo e perché: è molto probabile che le ragioni del suo comportamento non ti riguardino, ma siano collegate alla sua frustrazione e alla sua rabbia. Sposta l’attenzione su di lui piuttosto che sul senso di fallimento che senti e cerca di ragionare in questo modo:[1]
    • Pensa che se si è arrabbiato con te perché sei stata troppo a lungo in bagno, non dovresti sentirti in colpa per il tempo che ci metti a fare la doccia e a truccarti. Tuo marito può sempre usare l’altro bagno.
    • Se si è rifiutato di mangiare quello che hai cucinato definendolo disgustoso, pensa che non si tratta della tua cucina, ma del fatto che lui vuole farti sentire in colpa. Non assecondarlo.
    • Se ti ha detto che sembri grassa con i vestiti nuovi, ricorda che vuole soltanto farti sentire insicura.
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    Esamina le tue emozioni. Per prepararti a interagire con tuo marito, cerca di capire come ti senti e come puoi spiegargli le tue emozioni. Sono emozioni sane, come la tristezza e lo sconforto, o sono dannose, per esempio provi insoddisfazione per non essere stata all’altezza, ansia oppure odio verso te stessa? Impegnati per evitare di farti abbattere da sensazioni distruttive, convogliando i tuoi sentimenti verso reazioni più sane; al contempo, decidi come intendi esprimere queste emozioni a tuo marito. Prendi in considerazione le seguenti questioni:[2]
    • Come ti senti quando si prende gioco di te e dei tuoi amici perché vi piacciono film poco impegnativi? Non dovresti dargli alcun peso: è triste che non possa essere felice del fatto che tu abbia dei buoni amici.
    • Sei delusa perché non vuole partecipare a un’escursione con te e allo stesso tempo ti fa sentire in colpa perché ci vai senza di lui? Non devi costringerti a trascorrere un’altra domenica a cucinare e pulire per lui: tanto si comporterebbe comunque male nei tuoi confronti. Hai bisogno di stare un po’ lontana dalla sua negatività.
    • Sei all’altezza di tuo marito, anche se lui sostiene di no: il problema sono la sua insicurezza e i suoi problemi sul lavoro.
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    Dirigi la sua attenzione verso le sue parole. Dal momento che è lui a creare il problema, è lui che deve cambiare. Probabilmente servirà molto di più che farlo riflettere sulle sue parole, ma è un punto di inizio. Magari, facendogli notare che il suo atteggiamento è fuori luogo, anziché rimanere in silenzio e accettare la violenza verbale, potresti spingerlo a riflettere sul suo modo di fare. Continua a dirigere l’attenzione verso le sue parole; alcune volte potrebbero essere soltanto denigratorie, altre volte potrebbero essere urla e insulti: in ogni caso il suo obiettivo è mortificarti e tu non dovresti essere sottoposta a niente del genere. Ecco alcune frasi che puoi usare:[3]
    • ”Quando ti prendi gioco del mio aspetto fisico mi fai stare male. Potresti evitare di farlo?”;
    • ”Quando ti arrabbi perché il bucato non è pronto in tempo mi rendi infelice e ansiosa: invece di arrabbiarti non potresti aiutarmi?”;
    • ”Dirmi in continuazione che sono stupida mi fa credere di esserlo, ma non lo sono, perciò per favore smetti di dirmelo”.
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Parte 2
Parte 2 di 4:

Far Sentire la Propria Voce

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    Affronta tuo marito quando è violento verbalmente. A volte, per modificare la discussione è sufficiente rispondere all'atteggiamento aggressivo invece che ignorare l’abuso; tuttavia, tieni a mente che spesso potrebbe non essere sufficiente a risolvere il problema. Gli abusi verbali seguono spesso un copione che puoi cambiare rispondendo con alcune di queste frasi:[4]
    • ”Smettila di parlarmi così”;
    • ”Voglio che tu scriva quello che mi hai detto in modo da poterlo conservare e leggertelo in seguito”;
    • ”Mi rifiuto di continuare la conversazione; potremo parlare quando sarai meno arrabbiato”. Evita di usare questa frase se può peggiorare la situazione.
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    Non cercare di farlo ragionare. Gli abusi verbali non sono razionali: non sarai in grado di arrivare alla radice della questione e probabilmente lui si rifiuterà in ogni caso di parlarne. Sappi che si tratta di un comportamento irrazionale e non cercare di capire perché si rivolge a te in questo modo.[5] Non provare la strada della terapia di coppia: non è una buona idea nel caso di una relazione violenta.[6]
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    Stabilisci dei limiti. Quando tuo marito diventa verbalmente violento, spiegagli che non hai intenzione di tollerare oltre il suo atteggiamento: c'è un limite a ciò che sei disposta a subire e hai scelto di non accettare più parole violente. Se lui continua, potrebbe essere il caso di abbandonare la stanza, a meno che questo non faccia che peggiorare la situazione. Anche voltarti per dedicarti ad altro potrebbe essere un’alternativa per mostrargli che hai deciso di mettere dei limiti. Devi anche fargli sapere che stai prendendo in considerazione di lasciarlo, qualora non avesse intenzione di cambiare.[7]
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    Preparati una via di fuga. Fagli sapere che non hai intenzione di rimanere in una relazione nociva e ricordati che la violenza verbale può condurre a quella fisica. Non dovresti sopportare nessun genere di abusi, quindi sii pronta ad andartene se pensi che questa possa diventare una possibilità concreta. Prepara un piano d'emergenza nel caso fosse necessario scappare improvvisamente, considerando di portare con te:
    • Denaro messo da parte, diviso da quello di tuo marito;
    • Una borsa con i documenti (per esempio il passaporto), la tessera sanitaria, vestiti, medicine, le tue coordinate bancarie, documenti legali (certificato di proprietà dell’auto, certificato di matrimonio e di nascita) che puoi lasciare presso un collega o una persona che tuo marito non conosce;
    • Se porti con te i vostri figli, prendi anche i loro certificati di nascita, tessere sanitarie, libretti di vaccinazione, vestiti, medicine e carte d’identità.
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Parte 3
Parte 3 di 4:

Cercare Supporto

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    Crea una rete di supporto che includa familiari, amici o colleghi di lavoro. Hai bisogno di qualcuno con cui parlare della tua situazione. Anche se puoi avere l’impressione di essere tu il motivo scatenante della violenza, hai bisogno di qualcuno che ti aiuti a controllare le tue reazioni e a capire che non è colpa tua, in quanto gli abusi sono irrazionali.
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    Consulta un terapista. La violenza verbale non va affrontata da soli: può essere di grande aiuto trovare un buon terapista che ascolti la tua storia e ti fornisca metodi alternativi per gestire la situazione.[8]
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    Assicurati di avere un posto dove stare nel caso in cui dovessi andartene di casa. Le relazioni violente possono sviluppare dipendenza, nel senso che entrambi i partner finiscono con avere pochi contatti esterni. È difficile uscire da una relazione se non si hanno amici o familiari su cui contare: se questo è il tuo caso, preparati un piano alternativo. Stare in albergo per un po’ potrebbe essere una possibilità; in ogni caso, è importante che tu non sia costretta a rimanere in casa con tuo marito se la violenza verbale diventa eccessiva.
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Parte 4
Parte 4 di 4:

Reagisci in Modo Appropriato

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    Non utilizzare le sue stesse tattiche. Per quanto ti possa sembrare gratificante insultare a tua volta tuo marito, non farlo: abbassarti a questo livello non sarà di aiuto alla vostra relazione.[9]
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    Renditi conto che non riuscirai a cambiarlo. Se è disposto a chiedere aiuto e iniziare un percorso psicoterapico, c’è speranza; se non è disponibile a collaborare per cambiare il suo comportamento, è meglio prepararsi a terminare la relazione, almeno per un breve periodo, finché non troverete un accordo su una terapia.[10]
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    Devi capire quando è il momento di andartene. Può dare soddisfazione l’idea di comunicargli un termine secco e tempestivo (dicendo per esempio: “Se mi insulti un’altra volta, me ne vado per sempre”), tuttavia è meglio pensare a possibilità realistiche. Sei disposta a rimanere mentre cerca di cambiare il proprio comportamento? A che punto ti arrenderai e te ne andrai? Condividi il tuo piano con le persone che ti supportano, in modo che possano aiutarti se diventasse necessario metterlo in pratica.
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    Vattene nel momento stabilito. Di solito è impossibile aggiustare una relazione violenta. Non continuare a minacciare di andartene senza farlo, ma agisci nel momento in cui tuo marito oltrepassa i limiti che avete stabilito; contatta i tuoi familiari e i tuoi amici per informarli che hai deciso di andartene e per dire loro come mettersi in contatto con te.
    • Cambia il tuo numero di telefono e comunicalo soltanto agli amici fidati e ai familiari, chiedendo loro di non divulgarlo.
    • Cancella da eventuali computer condivisi la cronologia delle ricerche che hai fatto programmando la tua partenza. Se temi ritorsioni e scatti d’ira, lascia una pista falsa: ricerca online informazioni riguardo a città che si trovano a qualche ora rispetto a dove hai intenzione di andare e annota numeri di telefono di alberghi dove in realtà non ti recherai.
    • Recati in un luogo sicuro programmato in anticipo: una casa di accoglienza, la casa di qualcuno che tuo marito non conosce o un albergo.
    • Lascia un messaggio a tuo marito, facendogli sapere che te ne sei andata e come hai intenzione di procedere ora (con un ordine restrittivo, il divorzio o altro). Lasciagli il numero di un amico o un familiare per mezzo del quale può mettersi in contatto con te, ma avvertilo che non sarà possibile parlarti direttamente.
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Informazioni su questo wikiHow

Trudi Griffin, LPC, MS
Co-redatto da:
Counselor Professionale Registrata
Questo articolo è stato co-redatto da Trudi Griffin, LPC, MS. Trudi Griffin lavora come Counselor Professionale Registrata nel Wisconsin. Ha conseguito la Laurea Magistrale in Counseling Psicologico Clinico alla Marquette University nel 2011. Questo articolo è stato visualizzato 8 130 volte
Categorie: Matrimonio | Vita di Coppia
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