La malattia infiammatoria pelvica (o PID dall'acronimo inglese pelvic inflammatory disease) è un'infezione che colpisce il sistema riproduttivo delle donne.[1] Si verifica quando i batteri (trasmessi spesso sessualmente) si diffondono nella vagina e negli organi riproduttivi: l'utero, le tube di Falloppio e/o le ovaie. Non sempre la malattia mostra dei sintomi, sebbene influisca spesso sulla capacità di restare incinta. Esistono alcuni rimedi casalinghi che possono aiutare a combattere l'infezione, ma sono necessarie delle cure mediche per evitare il rischio di infertilità e il dolore cronico.

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Gestire la PID a Casa

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    Riconosci i sintomi. Durante la fase precoce, non sempre l'infezione è sintomatica, soprattutto quando è causata dalla clamidia.[2] Tuttavia, nel caso in cui si presentino dei segnali, questi possono essere: dolore pelvico, al basso addome o lombare, forti perdite vaginali maleodoranti, mestruazioni irregolari, spossatezza cronica, dolore durante i rapporti sessuali e la minzione, febbre lieve.[3]
    • Nei soli Stati Uniti, per esempio, quasi un milione di donne sviluppa la PID ogni anno e una ragazza sessualmente attiva su otto ne è affetta prima di raggiungere i 20 anni di età.[4]
    • Tra i principali fattori di rischio ci sono: frequenti rapporti sessuali, diversi partner sessuali, non praticare sesso sicuro, una storia pregressa di malattie sessualmente trasmissibili (MST), l'uso del dispositivo intrauterino (spirale, o IUD), la giovane età (14-25 anni) e i lavaggi vaginali frequenti.[5]
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    Fai un bagno caldo con il sale di Epsom. Se la malattia infiammatoria pelvica è sintomatica e/o provi dolore al basso addome, puoi immergere la parte inferiore del corpo in un bagno caldo con questo sale, che è in grado di ridurre notevolmente gli spasmi, il dolore e il gonfiore.[6] [7] Il suo alto contenuto di magnesio agisce come lenitivo, alleviando la tensione muscolare e i crampi associati all'infezione. Riempi la vasca con acqua calda e aggiungi qualche manciata di sale di Epsom. Dovresti iniziare a notare i primi benefici entro 15-20 minuti.
    • Non fare il bagno con acqua troppo calda e non immergerti per più di mezz'ora alla volta, perché l'acqua salata bollente può attirare l'umidità della pelle e potenzialmente disidratarti.
    • In alternativa, applica del calore umido sui muscoli addominali/pelvici per alleviare i crampi; anche i sacchetti di erbe da scaldare nel forno a microonde vanno bene, soprattutto quelli utilizzati per l'aromaterapia (a base di lavanda), dato che aiutano a rilassare la muscolatura.
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    Prova gli antibiotici naturali. Dato che la PID consiste sostanzialmente in un'infezione batterica agli organi riproduttivi, può essere di aiuto inserire in vagina degli unguenti antibiotici a base di erbe. Per esempio, l'aglio è un forte antibiotico e può ristabilire l'equilibrio della flora batterica della vagina.[8] [9] Trita alcuni spicchi d'aglio fresco per produrre un olio che puoi applicare su un cotton fioc pulito. Inserisci quindi il bastoncino di cotone in vagina e strofinalo sulle pareti. Aspetta alcune ore che l'olio venga assorbito dalle mucose, prima di lavarti. Ripeti la procedura ogni giorno finché l'infezione non inizia a ridursi. I principali aspetti negativi di questo trattamento sono l'odore dell'aglio e la possibilità di sentire del formicolio intenso per alcuni minuti.
    • Altri unguenti antibiotici a base di erbe che possono sostituire l'olio di aglio (e che non hanno un odore così forte) sono l'olio di melaleuca e di cocco; questi sono anche in grado di coprire l'odore sgradevole della vagina dovuto all'infezione.
    • Esistono inoltre degli integratori erboristici per uso orale (da prendere per bocca) che possono aiutarti a combattere la malattia infiammatoria pelvica, come la curcuma in polvere, le compresse di aglio senza odore, l'estratto di foglie di olivo, l'estratto di semi di pompelmo e l'Uncaria tomentosa (l'unghia di gatto).[10]
Parte 2
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Cure Mediche

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    Fissa un appuntamento dal medico di famiglia. Se manifesti uno qualunque dei sintomi elencati prima o sospetti di avere quest'infezione, devi rivolgerti al medico di base o al ginecologo il prima possibile. Il medico eseguirà un esame fisico pelvico, preleverà un campione/tampone vaginale, potrà sottoporti a un esame del sangue, dal quale verificare la presenza dell'infezione, e anche farti fare un esame diagnostico per immagini (ecografia, tomografia computerizzata o risonanza magnetica), per escludere o confermare la diagnosi.[11]
    • Durante l'esame pelvico il ginecologo esaminerà: il dolore vaginale e cervicale, l'indolenzimento di utero, tube o ovaie, il sanguinamento dalla cervice e le secrezioni vaginali maleodoranti.
    • Per riscontrare la presenza dell'infezione attraverso gli esami del sangue, deve esserci un alto tasso di sedimentazione degli eritrociti, oltre a livelli elevati di globuli bianchi (leucociti, o WBC) e della proteina C-reattiva (PCR).[12]
    • Prima viene diagnosticata la malattia infiammatoria pelvica e più efficace sarà il trattamento, con minori rischi di complicazioni (continua a leggere per avere maggiori dettagli).
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    Parla con il medico in merito agli antibiotici. Questi rappresentano il trattamento principale per la PID. Il dottore potrà prescriverti una combinazione di diversi farmaci per rendere la cura più efficace, per esempio: la doxiciclina assieme al metronidazolo, l'ofloxacina combinata con il metronidazolo oppure le cefalosporine per uso orale in associazione alla doxiciclina.[13] Se l'infezione è grave, dovrai recarti in ospedale e sottoporti a una terapia antibiotica endovenosa (attraverso una vena del braccio). Questa classe di farmaci evita gravi complicazioni che possono derivare dall'infezione, ma non può riparare i danni che si sono già verificati.
    • Se la tua infezione è la conseguenza di una malattia sessualmente trasmissibile (MST), come la gonorrea o la clamidia, anche il tuo partner dovrà sottoporsi al trattamento antibiotico o assumere altri farmaci appropriati.
    • Durante la terapia farmacologica, i sintomi potrebbero ridursi prima di avere terminato completamente la cura; attieniti sempre alle indicazioni del medico e completa tutto il ciclo di farmaci come ti vengono prescritti.
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    Presta attenzione a eventuali complicazioni. Nella maggior parte dei casi, la cura antibiotica è sufficiente per combattere la PID, ma a volte i farmaci non sono abbastanza efficaci, l'infezione è grave o diventa cronica e più difficile da trattare. In queste circostanze, è importante essere vigile per evitare gravi complicazioni, come infertilità (impossibilità di restare incinta), formazione di tessuto cicatriziale attorno alle tube di Falloppio che causa un'ostruzione, ascesso ovarico, gravidanza ectopica (extrauterina) e dolore pelvico/addominale cronico.[14] Delle ricerche recenti hanno rilevato che le donne che soffrono della malattia infiammatoria pelvica corrono anche un rischio maggiore di attacchi cardiaci.
    • Circa l'85% dei casi di PID si risolve con il trattamento iniziale e circa il 75% delle pazienti non presenta recidive dell'infezione.[15]
    • Quando si manifestano delle recidive, le probabilità di infertilità aumentano a ogni infezione successiva.
    • Per alcune complicazioni, come l'ascesso ovarico o l'ostruzione delle tube di Falloppio, è necessario un intervento chirurgico.
    • Sottoponiti a visite più frequenti presso l'ambulatorio medico ed esegui esami ginecologici costanti, per ridurre il rischio di sviluppare complicazioni.
Parte 3
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Prevenzione

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    Pratica sesso sicuro. Lo scambio di fluidi corporei durante i rapporti sessuali è il mezzo più comune attraverso cui le donne contraggono la malattia. La clamidia e la gonorrea sono le principali malattie sessualmente trasmissibili che possono causare questa infezione.[16] Conosci lo stato di salute dei tuoi partner e prendi sempre tutte le misure preventive per non infettarti, meglio se con un metodo di barriera, per esempio facendo indossare il preservativo al partner. Il preservativo non evita completamente il rischio di trasmettere una malattia infettiva, ma ne riduce notevolmente le probabilità.
    • Evita assolutamente di avere rapporti sessuali senza protezione, ma ancora di più durante le mestruazioni, quando il rischio di infezione e proliferazione batterica è più alto.
    • Fai indossare al tuo partner un preservativo in lattice o poliuretano nuovo per ogni rapporto sessuale.
    • Le MST come la clamidia e la gonorrea non sono in grado di superare la barriera in lattice o poliuretano, ma a volte il preservativo può rompersi o essere usato nella maniera sbagliata. Ecco perché non è completamente sicuro.
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    Pratica una buona igiene. Oltre a prestare attenzione durante i rapporti sessuali ed essere consapevole dei fattori di rischio, è di estrema importanza ridurre le probabilità di sviluppare la PID mettendo in atto una buona routine di igiene, soprattutto dopo essere stata in bagno.[17] Lavati regolarmente e asciugati dal davanti verso il retro dopo aver urinato o defecato, in modo da non rischiare di introdurre batteri anali nella vagina. Oltre alle malattie sessualmente trasmissibili (già descritte prima) anche il batterio E. coli presente nelle feci può causare la PID.
    • Ricorda di lavare i genitali, anche semplicemente con delle salviette antisettiche per bambini, subito dopo i rapporti sessuali.
    • Le irrigazioni vaginali (se eccessive o eseguite con tecniche sbagliate) rappresentano un altro fattore che aumenta il rischio di infezione, perché possono portare a uno squilibrio dei batteri "buoni" presenti in vagina e lasciare a quelli patogeni "cattivi" la possibilità di crescere in modo incontrollato.
    • Tieni presente che i batteri possono entrare in vagina anche durante un parto, un aborto spontaneo, una procedura di aborto volontario, una biopsia endometriale e anche durante l'inserimento della spirale (IUD).[18]
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    Rafforza il sistema immunitario. Per combattere qualunque tipo di infezione interna (batterica, virale o micotica) la vera prevenzione dipende dallo stato di salute e dalla risposta efficace o meno del sistema immunitario. Le difese naturali dell'organismo sono costituite sostanzialmente da speciali globuli bianchi che hanno il compito di "cercare" e possibilmente distruggere i batteri e altri microrganismi responsabili delle malattie. Quando però il sistema immunitario è debole o compromesso, i batteri possono crescere senza controllo e diffondersi ad altri organi riproduttivi attraverso il sangue.[19] Pertanto, un ulteriore modo per evitare la PID consiste anche nel rafforzare le difese immunitarie e farle funzionare correttamente.
    • Dormire molto (o meglio), mangiare più frutta e verdura fresche, praticare una buona igiene, bere un'adeguata quantità di acqua e fare regolare attività fisica, sono tutti metodi verificati per rafforzare il sistema immunitario.[20]
    • Per aiutarlo in questo intento, dovresti anche ridurre gli zuccheri raffinati (bibite, caramelle, gelati e la maggior parte dei prodotti da forno), limitare l'assunzione di bevande alcoliche e smettere di fumare.
    • Tra le vitamine, i minerali e gli integratori erboristici che aiutano a rafforzare la risposta immunitaria ci sono le vitamine A, C e D, lo zinco, il selenio, l'echinacea, l'estratto di foglie di olivo e la radice di astragalo.[21]

Consigli

  • Se ti viene diagnosticata la malattia infiammatoria pelvica, chiedi al tuo partner di sottoporsi ai test, per verificare se è infetto e per seguire le cure (se necessario).
  • Se fumi, dovresti valutare di smettere, perché le sigarette sono associate all'aumento del rischio di sviluppare la PID.
  • Non prendere integratori di ferro se ti viene diagnosticata quest'infezione (a meno che non sia il medico a prescriverteli), perché sembra che i batteri nocivi prosperino in un ambiente ricco di questa sostanza.
  • L'agopuntura stimola il sistema immunitario per ridurre il dolore e l'infiammazione nelle donne che soffrono di PID cronica.[22]

Avvertenze

  • Una donna che contrae più volte l'infezione corre un maggior rischio di infertilità; una su dieci che si ammala di PID diventa sterile.
  • Senza i trattamenti adeguati, l'infezione può portare a danni permanenti agli organi riproduttivi femminili.

Informazioni su questo wikiHow

Carrie Noriega, MD
Co-redatto da:
Ostetrica e Ginecologa
Questo articolo è stato co-redatto da Carrie Noriega, MD. La Dottoressa Noriega è un'Ostetrica e Ginecologa Iscritta all'Albo dei Medici Specialisti in Colorado. Ha portato a termine il suo internato presso la University of Missouri - Kansas City nel 2005. Questo articolo è stato visualizzato 6 481 volte
Categorie: Salute Donna