19-norandrosterone
Nome IUPAC
(3R,5S,8R,9R,10S,13S,14S)-3-Idrossi-13-metil-2,3,4,5,6,7,8,9,10,11,12,14,15,16-tetradecaidro-1H-ciclopenta[a]fenantren-17-one
Nomi alternativi
5α-estran-3α-ol-17-one
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareC18H28O2
Massa molecolare (u)276,41
Numero CAS1225-01-0
PubChem9548753
SMILES
CC12CCC3C4CCC(CC4CCC3C1CCC2=O)O
Indicazioni di sicurezza

Il 19-norandrosterone, noto anche come 5α-estran-3α-ol-17-one, è un metabolita del nandrolone (19-nortestosterone) e del bolandione (19-norandrostenedione) che è formato dalla 5α-riduttasi. È nell'elenco delle sostanze proibite dall'Agenzia mondiale antidoping poiché è un metabolita rilevabile di nandrolone, uno steroide androgeno anabolizzante (AAS).[1] Il consumo di prodotti androstendione contaminati da tracce di bolandione può anche risultare in test positivi per nandrolone.[2]

Tracce di 19-norandrosterone possono essere naturalmente presenti nell'urina umana. Un esperimento condotto sugli atleti ha dimostrato che dopo uno sforzo intenso prolungato, la concentrazione di 19-norandrosterone può essere aumentata di un fattore variabile tra 2 e 4,[3] ma un altro studio non è riuscito a replicare il risultato.[4] La concentrazione aumenta anche nelle urine delle atlete durante le mestruazioni.[5] Il consumo di parti commestibili di un maiale non castrato, contenente 19-nortestosterone, ha dimostrato di provocare l'escrezione di 19-norandrosterone nelle seguenti ore, quindi gli atleti dovrebbero evitare prudentemente i pasti composti da frattaglie di maiale nelle ore precedenti ai test antidoping.[6] Il consumo di carne di cinghiale, fegato, reni e cuore ha anche aumentato la produzione di 19-norandrosterone.[7]

Note

  1. THE 2007 PROHIBITED LIST INTERNATIONAL STANDARD (PDF), in The World Anti-Doping Code, World Anti-Doping Agency. URL consultato il 14 maggio 2009 (archiviato dall'url originale il 10 aprile 2009).
  2. Catlin DH, Leder BZ, Ahrens B, Starcevic B, Hatton CK, Green GA, Finkelstein JS, Trace contamination of over-the-counter androstenedione and positive urine test results for a nandrolone metabolite, in JAMA, vol. 284, n. 20, 2000, pp. 2618–21, DOI:10.1001/jama.284.20.2618, PMID 11086369. URL consultato il 29 dicembre 2008.
  3. Le Bizec B, Monteau F, Gaudin I, André F, Evidence for the presence of endogenous 19-norandrosterone in human urine, in J. Chromatogr. B, vol. 723, 1–2, febbraio 1999, pp. 157–72, DOI:10.1016/S0378-4347(98)00541-6, PMID 10080643.
  4. Schmitt N, Flament MM, Goubault C, Legros P, Grenier-Loustalot MF, Denjean A, Nandrolone excretion is not increased by exhaustive exercise in trained athletes, in Med Sci Sports Exerc, vol. 34, n. 9, settembre 2002, pp. 1436–9, DOI:10.1097/00005768-200209000-00006, PMID 12218735.
  5. Van Eenoo P, Delbeke FT, de Jong FH, De Backer P, Endogenous origin of norandrosterone in female urine: indirect evidence for the production of 19-norsteroids as by-products in the conversion from androgen to estrogen, in J. Steroid Biochem. Mol. Biol., vol. 78, n. 4, ottobre 2001, pp. 351–7, DOI:10.1016/S0960-0760(01)00112-1, PMID 11717005.
  6. Ayotte C, Significance of 19‐norandrosterone in athletes' urine samples, in Br J Sports Med, 40 Suppl 1, Suppl 1, luglio 2006, pp. i25–9, DOI:10.1136/bjsm.2006.028027, PMC 2657496, PMID 16799098.
  7. Le Bizec B, Gaudin I, Monteau F, Andre F, Impens S, De Wasch K, De Brabander H, <1058::AID-RCM991>3.0.CO;2-7 Consequence of boar edible tissue consumption on urinary profiles of nandrolone metabolites. I. Mass spectrometric detection and quantification of 19-norandrosterone and 19-noretiocholanolone in human urine, in Rapid Commun. Mass Spectrom., vol. 14, n. 12, 2000, pp. 1058–65, DOI:10.1002/1097-0231(20000630)14:12<1058::AID-RCM991>3.0.CO;2-7, PMID 10861987.

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