Adrenalone
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareC9H11NO3
Massa molecolare (u)181.189 g/mol
Numero CAS99-45-6
Numero EINECS202-756-9
Codice ATCA01AD06
PubChem7436
DrugBankDB13394
SMILES
O=C(c1cc(O)c (O)cc1)CNC
Dati farmacocinetici
MetabolismoMAO, COMT
Escrezionerenale
Indicazioni di sicurezza
Frasi H---
Consigli P---[1]

L'adrenalone è un agonista adrenergico usato come vasocostrittore locale ed emostatico. In passato trovò impiego anche come composto utilizzato per prolungare l'azione di anestetici locali. È il chetone corrispondente dell'adrenalina (epinefrina).[2]. Contrariamente all'epinefrina, l'adrenalone agisce principalmente sui recettori alfa-1 adrenergici, ma si caratterizza per una scarsa affinità per i recettori beta. Il farmaco è ormai da considerarsi obsoleto, essendo stato superato dall'introduzione in commercio di altre sostanze emostatiche, come ad esempio la trombina, il fibrinogeno e gli analoghi della vasopressina.

Caratteristiche strutturali e chimiche

L'adrenalone cloridrato ha aspetto di una polvere cristallina bianca, dal sapore amaro e leggermente acido, scarsamente solubile nell'etere etilico, solubile in acqua e nell'etanolo. Il punto di fusione dell'adrenalone cloridrato è pari a 243 °C.

Farmacodinamica

Il farmaco agisce come un agonista selettivo sui recettori alfa-1 adrenergici. Inibisce la dopamina β ossidasi e la produzione di noradrenalina.[3][4]

Farmacocinetica

Dopo l'applicazione locale, nel sangue possono essere riscontrate solo tracce del composto. Ciò è in parte una conseguenza della vasocostrizione provocata dal farmaco stesso per l'interazione con i recettori alfa-1 adrenergici. Come l'epinefrina, l'adrenalone viene metabolizzato dalle catecol-O-metil transferasi (COMT), dando origine al composto 3O-metiladrenalone, che a sua volta è N-demetilizzato da parte della monoamino-ossidasi (MAO). Il farmaco talvolta subisce prima una metabolizzazione da parte della MAO e successivamente è sottoposto a metabolizzazione dalle COMT. In entrambi i casi il composto che ne deriva, il 3O-metil-N-demetiladrenalone è successivamente coniugato a solfato o glucuronide e escreto attraverso il rene.

Usi clinici

Il farmaco veniva utilizzato come vasocostrittore ed antiemorragico topico, con gli stessi effetti dell'adrenalina[2]. Trovava indicazione, in associazione con l'adrenalina e sotto forma di collirio, anche per il trattamento del glaucoma. Molti derivati dell'adrenalone trovano similmente impiego come agenti oftalmici.[5][6]

Effetti collaterali e indesiderati

In alcuni soggetti la vasocostrizione indotta dall'adrenalone causava lesioni locali e talvolta necrosi.

Controindicazioni

Il farmaco è controindicato in caso di ipersensibilità nota al principio attivo oppure agli eccipienti contenuti nella formulazione farmaceutica. È inoltre controindicato in pazienti con sanguinamento che origina da vasi di grandi dimensioni.

Interazioni

Il trattamento di associazione con altri antitrombotici non è indicato, perché questi ultimi spesso contrastano con l'azione dell'adrenalone.

Note

  1. Sigma Aldrich; rev. del 25.10.2012, riferita al cloridrato
  2. 1 2 (DE) V. Dinnendahl, U. Fricke, Arzneistoff-Profile, vol. 4, 23ª ed., Eschborn, Govi Pharmazeutischer Verlag, 2010, ISBN 978-3-7741-9846-3.
  3. Goldstein M, Contrera JF, Inhibition of dopamine beta oxidase by adrenalone, in Nature, vol. 192, 1961, pp. 1081, PMID 13899905.
  4. Goldstein M, Musacchio JM, Kenin MC, Contrera JF, Rice MD, The inhibition in vivo of norepinephrine synthesis by adrenalone, in Biochem. Pharmacol., vol. 11, 1962, pp. 809–11, PMID 13899911.
  5. Gary C. Visor, Novel Adrenalone Derivatives and Their Use as Ophthalmic Agents, University of Florida, 1982.
  6. Bodor N, Kaminski JJ, Roller RG, Improved delivery through biological membranes VI. Potent sympathomimetic adrenalone derivatives, in International Journal of Pharmaceutics, 1978.

Voci correlate

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