Bronchite acuta | |
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Specialità | pneumologia |
Classificazione e risorse esterne (EN) | |
ICD-9-CM | 466 |
ICD-10 | J20 e J21 |
MedlinePlus | 001087 |
eMedicine | 297108 |
La bronchite acuta è la forma acuta della bronchite, un'infiammazione tracheo-bronchiale. Attualmente si ritiene che la causa principale della bronchite acuta sia virale, ma solo in una minoranza di pazienti sono stati isolati i virus. In genere è una forma di lieve entità con guarigione finale completa, ma in persone debilitate ed in quelle con affezioni croniche polmonari o cardiache potrebbe rappresentare una complicanza critica. Tra le forme di bronchite acuta troviamo:
- bronchite infettiva acuta;
- bronchite acuta irritativa.
Bronchite infettiva acuta
Si ha generalmente in inverno e può svilupparsi a causa di un banale raffreddore o di altre infezioni virali nasofaringee, dei bronchi o della gola. Tra i virus causanti questa forma di bronchite troviamo i seguenti:
- adenovirus,
- coronavirus,
- virus dell'influenza di tipo A e B,
- virus parainfluenzali umani,
- virus respiratorio sinciziale umano,
- coxsackie A21,
- rhinovirus
- virus di rosolia e morbillo.
Specialmente nei giovani si aggiungono:
- Mycoplasma pneumoniae,
- Bordetella pertussis,
- Chlamydia pneumoniae.
Concause di questa infezione possono essere gli inquinanti aerei e una malnutrizione, mentre sono a maggior rischio le persone con malattie broncopolmonari croniche, sinusiti croniche, allergie broncopolmonari, bronchiettasie ed i bambini con tonsille e adenoidi ipertrofiche. La bronchite infettiva acuta è generalmente preceduta da un'infezione delle prime vie respiratorie, accompagnata da malessere, sensazione di freddo, febbre lieve, mal di gola e mal di schiena. La comparsa di una tosse continua (inizialmente secca, ma produttiva di escreato nel giro di qualche giorno al massimo) è comunemente indicativa di un inizio di bronchite. Solitamente dopo alcuni giorni l'escreato può assumere una forma più abbondante e mucosa. La presenza di un escreato purulento può essere sintomo di una sovrainfezione batterica. In alcune persone è presente un dolore retrosternale, che può essere aggravato dalla tosse.
La presenza di febbre non deve generalmente allarmare fino a 38,8 °C, nel giro di 3-5 giorni i sintomi acuti regrediscono, eccezion fatta per la tosse che può rimanere per diverse settimane. Si deve prestare altresì attenzione in caso di febbre continua oltre i 5 giorni, in quanto potrebbe essere sintomo di una complicazione polmonitica. In caso di ostruzione delle vie aeree, si può presentare anche dispnea.
Bronchite acuta irritativa
Polveri minerali, vegetali, esalazioni di acidi forti, ammoniaca, solventi organici volatili, cloro, acido solfidrico, bromo, anidride solforosa, ozono, diossido di azoto, fumo sono tra i maggiori responsabili della bronchite acuta irritativa. Generalmente questo tipo di irritazione si manifesta con una sintomatologia asmatica, variante tosse ed il suo trattamento è simile a quello dell'asma comune, in quanto causato da una iperreattività all'esposizione cronica ad irritanti o all'inalazione di un allergene.
Diagnosi e cura
La valutazione sulla base dei sintomi e dei segni è possibile ed attendibile, ma è consigliata una radiografia del torace al fine di escludere complicanze o possibili altre affezioni. È particolarmente indicata anche in caso di sintomatologia grave e prolungata nel tempo. Ulteriori particolari approfondimenti sono consigliati nel caso in cui non vi sia risposta alla terapia antibiotica o per persone che si trovano in condizioni cliniche particolari (come nel caso di pazienti immunodepressi). È assolutamente indicato il riposo fino alla regressione dello stato febbrile, nonché l'assunzione in alte dosi di liquidi (fino a 3 o 4 litri al giorno) durante il periodo di febbre. L'assunzione di antipiretici è indicata per alleviare il malessere e ridurre la febbre (per i bambini risulta più indicato il paracetamolo).
L'assunzione di antibiotici è indicata solo in casi particolari, come la presenza di pus nell'escreato, quando persiste febbre alta, o in casi di concomitanza con BPCO. Tra gli antibiotici più comunemente utilizzati troviamo le tetracicline (eccezion fatta per i bambini al di sotto degli 8 anni di età, per i quali viene invece utilizzata amoxicillina), ampicillina, cotrimoxazolo. Vengono associati in alcuni casi farmaci espettoranti, mucolitici, broncodilatatori o steroidi inalatori.
Esami di approfondimento come striscio e coltura dell'escreato sono consigliati in caso di sintomatologie persistenti, recidive o gravi. La terapia antibiotica più adatta alla situazione viene poi scelta in base ai risultati. Per il trattamento della tosse, spesso si ricorre a gocce e sciroppi sedativi al fine di calmarla, sarebbe però più indicato non prendere questi calmanti, salvo in taluni casi di tosse molto dolorosa, perché ha una funzione molto utile. A causa dell'infiammazione infatti, viene prodotta un'alta dose di escreato che si accumula nell'albero bronchiale. La tosse ne facilita la risalita lungo le vie aeree e quindi la sua espulsione, specialmente in casi di escreato abbondante, che se trascurato andrebbe ad alterare la funzionalità respiratoria dell'individuo. Può risultare invece utile rendere la tosse "grassa" nei casi in cui si presenti estremamente secca e quindi priva di escreato. Si può riconoscerla quando si ha la sensazione di graffi ad ogni colpo di tosse. In questo caso l'assunzione di medicinali adatti fa sì che la tosse favorisca l'eliminazione dell'escreato prodotto dai bronchi ed elimina la sensazione di dolore.
Voci correlate
- Addensamento peribronchiale
- Bronco
- Bronchite cronica
Altri progetti
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Collegamenti esterni
- Msd Italia, su msd-italia.it. URL consultato il 25 giugno 2008 (archiviato dall'url originale il 15 settembre 2008).
- Pneumologia.org. URL consultato il 25 giugno 2008 (archiviato dall'url originale il 18 giugno 2008).
- Sapere.it - Difenderei bronchi, su sapere.it.
- Angelini - Dossier su bronchiti e polmoniti , su angelini.it.