Disturbo d'ansia generalizzato
Specialitàpsichiatria e psicologia
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MedlinePlus000917

Il disturbo d'ansia generalizzato, detto anche DAG o GAD (dall'inglese Generalized anxiety disorder), è una forma clinica dei disturbi d'ansia caratterizzata da sintomi fisici e psichici dell'ansia che non sono concentrati o elicitati verso una particolare causa o situazione (ovvero, è aspecifica).

Eventi casuali e difficoltà della vita quotidiana possono diventare fonte di estrema preoccupazione per il paziente, che tende a vivere in uno stato di allerta cronica, tanto da arrivare ad interferire con la sfera relazionale e lavorativa. Nel commentare le sue difficoltà, il paziente è di solito assai preciso e appropriato nel riconoscere la discrepanza tra dimensione reale delle difficoltà da affrontare e quota d'ansia che queste evocano e sente di temere per qualcosa ma senza essere capace di esprimere specificatamente di che paura si tratti.

I sintomi caratteristici sono quelli degli stati d'allarme, contraddistinti da una condizione psichica di generale attesa apprensiva, e da numerosi segni e sintomi fisici di attivazione vegetativa (hyperarousal): si può presentare emicrania, palpitazioni, vertigini e insonnia, difficoltà a concentrarsi, tensione muscolare, irrequietezza, disturbi del sonno. Oltre a questi sintomi, prettamente "fisici" se ne accompagnano di cognitivi quali ad esempio: sensazione di testa vuota, derealizzazione e depersonalizzazione.

È un problema che interessa prevalentemente le donne (1,5:1) e complessivamente il 3-5% della popolazione. Il disturbo può venir sottovalutato dai pazienti ed è generalmente cronico: di solito si presenta in età infantile, tanto che il paziente riferisce di essere ansioso "da sempre".

Diagnosi

Criteri diagnostici (DSM 5 - 2013)

  • Eccessiva ansia e preoccupazione, che si verificano nella maggioranza dei giorni, per almeno 6 mesi, riguardo numerosi eventi o attività (lavoro, scuola, vita sociale).
  • L'individuo trova difficile controllare la preoccupazione
  • L'ansia e la preoccupazione sono associati a 3 o più dei seguenti sintomi:
    • Irrequietezza
    • Facile affaticabilità
    • Difficoltà di concentrazione
    • Irritabilità
    • Tensione muscolare
    • Turbe del sonno
  • L'ansia, la preoccupazione o i sintomi fisici causano disagio clinicamente significativo o ostacolano le aree di funzionamento sociale o lavorativo.
  • Il disturbo non è attribuibile ad effetti fisiologici di sostanze o altra condizione medica.
  • Il disturbo non è meglio spiegato da sintomi di altri disturbi psichici

Terapia

La terapia d’elezione per il disturbo d’ansia generalizzato è la psicoterapia, volta ad indagare le cause psicologiche del disturbo e ad elaborare strategie per affrontarlo. Nel caso di disturbo grave e persistente o qualora la psicoterapia non sortisca risultati consistenti può venire istituita una appropriata terapia farmacologica. Il NICE (National Institute of Clinical Excellence, UK) raccomanda comunque l’associazione della psicoterapia al trattamento farmacologico.

La terapia si è avvalsa per molti anni delle benzodiazepine; per quanto farmaci sicuri e con pochi effetti collaterali, il loro limite è rappresentato dall'insorgenza di tolleranza (perdita di efficacia nel tempo) e dipendenza nell'uso a lungo termine.

Per tali motivi negli ultimi anni si è affermata la terapia del disturbo d’ansia generalizzato con altri composti ansiolitici ed anche antidepressivi.

Infatti, al di là del nome, molti farmaci approvati come antidepressivo esercitano anche effetti ansiolitici, spesso senza causare effetti collaterali di assuefazione e dipendenza tipici delle benzodiazepine. Attualmente tra i più utilizzati allo scopo ci sono gli antidepressivi SSRI (in particolare la fluvoxamina), anche se numerosi altri farmaci come quelle rientranti nella categoria degli antidepressivi atipici sono utilizzati con successo nel trattamento della patologia.

Il buspirone, ansiolitico della classe degli azapironi, ha nel GAD una delle sue indicazioni elettive. È un agonista serotoninergico (5-HT1A) e antagonista dopaminergico presinaptico. Analogamente viene utilizzato il Tofisopam e altri ansiolitici che rientrano della definizione di ansiolitici atipici. Rispetto alle BZD hanno come vantaggi la selettiva azione ansiolitica, l'assenza di effetti di sommazione con l'alcol, l'assenza di sedazione e miorilassamento, l'assenza di depressione respiratoria e l'impossibilità di dare dipendenza.

L'effetto ansiolitico di tali composti però, a differenza delle benzodiazepine che agiscono molto velocemente, compare spesso dopo alcuni giorni di somministrazione continua, in genere una settimana; ciò non li rende quindi utili nell’utilizzo al bisogno.

Terapie complementari

Diversi studi sembrano indicare l'agopuntura come in grado di ridurre i sintomi di ansia generalizzata, principalmente attraverso i suoi effetti di stimolazione del sistema parasimpatico.[1][2]

Note

  1. Wen-zheng Luo, Hai-jing Liu e Shang-ying Mei, Clinical study on "Jin's three-needling" in treatment of generalized anxiety disorder], in Zhongguo Zhong Xi Yi Jie He Za Zhi Zhongguo Zhongxiyi Jiehe Zazhi = Chinese Journal of Integrated Traditional and Western Medicine, vol. 27, n. 3, 2007-3, pp. 201–203. URL consultato il 26 agosto 2019.
  2. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/m/pubmed/18180890/?i=10&from=anxiety%20generalized%20and%20acupuncture

Bibliografia

  • Daniele La Barbera, Salvatore Varia, Percorsi clinici della psichiatria, Palermo, Medical Books, 2003
  • American Psychiatric Association, Ed. it. Massimo Biondi (a cura di), DSM-5. Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, Milano, Raffaello Cortina Editore, 2014

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