Il fattore reumatoide (FR), conosciuto anche come test di Waaler-Rose, è un autoanticorpo (anticorpo diretto contro i tessuti propri di un organismo), molto rilevante nell'artrite reumatoide. In particolare, è diretto verso la porzione Fc delle IgG. Il fattore reumatoide e le IgG concorrono alla formazione di immunocomplessi in grado di contribuire al processo patologico. Non tutti i soggetti con artrite reumatoide possiedono livelli sierici rilevabili di fattore reumatoide; tuttavia, questi soggetti, non sono da considerare sieronegativi.

Il fattore reumatoide può essere anche una crioglobulina (anticorpo che precipita dopo raffreddamento di un campione ematico): di tipo 2 (IgM monoclonale contro IgG policlonali) o di tipo 3 (IgM policlonale contro IgG policlonale).

Uso in clinica

La determinazione del fattore reumatoide deve avvenire in tutti i pazienti nei quali si ha rilievo clinico di artrite. È importante considerare che un rilievo positivo non indica necessariamente artrite reumatoide e che, viceversa, un rilievo negativo non la esclude. Tuttavia, assume notevole importanza diagnostica e prognostica se associato all'obiettività di altri rilievi tipici dell'artrite reumatoide.

Interpretazione

Alti livelli di FR (generalmente sopra a 20 IU/mL) sono indicativi per l'artrite reumatoide (presente in almeno l'80% dei casi) e per la Sindrome di Sjögren (presente nel 100% dei casi)[1]. Inoltre, c'è una connessione tra i livelli di FR e la gravità della malattia. C'è una buona possibilità di incorrere in falsi positivi, dovuti alla presenza di disordini autoimmuni, come dermatomiosite, sclerodermia, tiroidite di Hashimoto e lupus eritematoso sistemico o di altre malattie, ad esempio mononucleosi, epatiti croniche, infezioni virali croniche, leucemia.

Note

Voci correlate

Collegamenti esterni

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