GcMAF (o, in lingua inglese, Gc protein-derived macrophage activating factor)[1] è una proteina che produce una modifica della vitamin D-binding protein.

Controversia sull'uso terapeutico

La proteina è stata al centro di una controversia scientifica. A partire dal 2008, alcuni studi ne avevano sostenuto l'efficacia come agente antitumorale[2][3], ma anche come agente contro altre patologie di natura disparata, tra cui l'autismo, e l'infezione da HIV (che causa l'AIDS). I problemi emersi in tali studi hanno smentito la validità e l'efficacia di tali indicazioni terapeutiche e tre pubblicazioni sono state ritirate[4]. Diverse organizzazioni, come il Cancer Research britannico, hanno emesso avvisi pubblici per comunicare l'insussistenza di qualsiasi prova scientifica in favore dell'efficacia terapeutica di questa proteina[5].

Note

  1. Galactosidases — Advances in Research and Application, Scholarly Editions, 21 giugno 2013, p. 52, ISBN 978-1-4816-8801-7.
  2. Inui, Makita, Miura, Matsuda, Kuchiike, Kubo, Mette, Uto, Nishikata, Hori, Sakamoto, Case report: A breast cancer patient treated with GcMAF, sonodynamic therapy and hormone therapy, in Anticancer Research, 2014, PMID 25075104.
  3. Suneil Malik, Lei Fu, David James Juras, Mohamed Karmali, Betty Y. L. Wong, Agnes Gozdzik e David E. C. Cole, Common variants of the vitamin D binding protein gene and adverse health outcomes, in Critical Reviews in Clinical Laboratory Sciences, vol. 50, n. 1, gennaio–February 2013, pp. 1–22, DOI:10.3109/10408363.2012.750262, PMC 3613945, PMID 23427793.
  4. Su oggi scienza
  5. Kat Arney, 'Cancer cured for good?' – Gc-MAF and the miracle cure (revised 25 July 2014), su scienceblog.cancerresearchuk.org, Cancer Research UK, 3 dicembre 2008. URL consultato il 10 febbraio 2015.
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