Normale elettrocardiogramma con l'onda P evidenziata

L'onda P è la prima onda che si genera nel ciclo del battito cardiaco, e corrisponde alla depolarizzazione degli atri. È di piccole dimensioni, poiché la componente di tessuto miocardico soggetto a depolarizzazione è quantitativamente minore rispetto a quella ventricolare. La sua durata varia tra i 60 e i 120 ms, l'ampiezza (o altezza) è uguale o inferiore ai 2,5  mm.

La sua assenza potrebbe indicare la presenza di aritmie come la fibrillazione atriale o un blocco senoatriale con battito di scappamento giunzionale.

Ampiezza

Un'onda P maggiore di 2,5  mm può essere secondaria a ingrandimento atriale destro[1] da patologia polmonare (P polmonare), seppur ha un basso valore predittivo (~20%).[2] Anche l'ipopotassiemia può aumentare l'ampiezza dell'onda, che diminuisce in corso di iperpotassiemia.

Morfologia

L'onda P è la somma delle onde del fronte di depolarizzazione che attraversa gli atri. Normalmente l'atrio destro si depolarizza un po' prima dell'atrio sinistro perché l'onda di depolarizzazione inizia dal nodo seno-atriale nella parte alta dell'atrio e solo successivamente si dirige e attraversa l'atrio sinistro. Durante la registrazione di un elettrocardiogramma potremmo trovare piccole differenze nella morfologia dell'onda P, ciò è dovuto alla possibilità che l'impulso depolarizzante possa originare in punti lievemente differenti dal nodo del seno: in genere se la frequenza è contenuta sotto i 100 battiti al minuto possiamo parlare di ritmo atriale multifocale, ma se li supera potremmo parlare di tachicardia atriale caotica o multifocale,[3][4] aritmia presente spesso in pazienti affetti da broncopneumopatia cronica ostruttiva.

Ripolarizzazione atriale

Questo evento si verifica all'incirca 320 msec dopo la fine dell'onda P, con una durata di 2-3 volte quella dell'onda P ed una polarità opposta sempre a quella dell'onda P; è rappresentata sull'ECG di superficie da un'onda detta onda Ta. L'importanza clinica di ciò sta nel fatto che, anche se è un fenomeno normale, il nadir dell'onda Ta può evidenziarsi solo dopo il complesso QRS e influenzare la depressione del segmento ST simile (e facilmente confondibile) alle alterazioni che si verificano in alcuni stati patologici quali l'ischemia cardiaca.

Note

  1. K. Munuswamy et al., Sensitivity and specificity of commonly used electrocardiographic criteria for left atrial enlargement determined by M-mode echocardiography., in Am J Cardiol, vol. 53, n. 6, marzo 1984, pp. 829-32, PMID 6230922.
  2. W.C. Reeves et al., Two-dimensional echocardiographic assessment of electrocardiographic criteria for right atrial enlargement., in Circulation, vol. 64, n. 2, agosto 1981, pp. 387-91, PMID 6454512.
  3. S.A. Kothari et al., Evidence supporting a new rate threshold for multifocal atrial tachycardia., in Clin Cardiol, vol. 28, n. 12, dicembre 2005, pp. 561-3, PMID 16405199.
  4. J.A. Kastor, Multifocal atrial tachycardia., in N Engl J Med, vol. 322, n. 24, giugno 1990, pp. 1713-7, DOI:10.1056/NEJM199006143222405, PMID 2188131.

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