La procalcitonina (PCt) è una proteina di 116 aminoacidi derivata dalla proteolisi intracellulare del precursore, la pre-procalcitonina.

Biodinamica

Essa è un precursore dell'ormone calcitonina, il quale è coinvolto nell'omeostasi del calcio e viene prodotto per proteolisi della pre-procalcitonina ad opera dell'enzima pro-ormone convertasi a livello delle cellule C della tiroide e delle cellule neuroendocrine dei polmoni e dell'intestino. In condizioni fisiologiche la procalcitonina si separa in calcitonina, katacalcina ed altri residui proteici. Il livello di procalcitonina nel flusso sanguigno di individui sani rimane in genere sotto il limite di rilevabilità (10 pg/mL) del test clinico[1], o comunque risulta minore di 0.05 ng/mL. In conseguenza all'insorgere di infezioni batteriche gravi e dei relativi quadri di risposta infiammatoria sistemica, la procalcitonina si trova in circolo in questa forma integra e la sua origine è extratiroidea (viene soprattutto prodotta da cellule parenchimali e dagli organi connessi col sistema immunitario), i valori ematici di procalcitonina possono in questo caso raggiungere concentrazioni anche superiori a 100 ng/mL. La PCT si modifica in alcune condizioni cliniche: principalmente stati infettivi di origine batterica, in misura minore fungina e parassitaria, con manifestazioni sistemiche associate ma anche in alcuni quadri di SIRS non necessariamente sostenuti da eventi infettivi, quali lo shock cardiogeno ed il trauma chirurgico. La PCT aumenta dopo 3 ore dalla somministrazione di endotossina e ha un picco intorno alle 12 ore, con un'emivita di 24 ore. Rilevare alti livelli di procalcitonina in soggetti con sospetta sepsi è un elemento importante per la diagnosi certa; in questi casi occorre immediatamente iniziare la terapia antisettica e antibiotica.

Utilizzo

Diagnosi e prognosi della sepsi

La misura della concentrazione ematica della procalcitonina può essere utilizzata come marcatore di infezione batterica e sepsi grave e correla bene col grado di severità della stessa[2].Si osserva inoltre che la PCT, se paragonata ad altri marker come IL-2, IL-6, IL-8, Proteina C-Reattiva e TNF-α, rivela il più alto grado di sensibilità (85%) e specificità (91%) nella differenziazione dei pazienti con SIRS da quelli con sepsi di origine batterica[3].

Monitoraggio della terapia antibiotica

Il monitoraggio in serie dei valori di PCT può ridurre la prescrizione non necessaria di antibiotici su pazienti affetti da infezioni delle basse vie respiratorie[4] o pazienti affetti da infezioni sistemiche gravi (sepsi) ricoverati in terapia intensiva ottimizzandone l'utilizzo[5]. La PCT può essere efficace nella guida della terapia antibiotica tramite l'utilizzo di algoritmi che in funzione di alcuni valori di riferimento incoraggiano o meno la somministrazione degli antibiotici o viceversa ne suggeriscono l'interruzione; nell'ambito delle infezioni delle basse vie respiratorie, per valori di riferimento <0.1 µg/L o <0.25 µg/L la somministrazione viene più o meno scoraggiata e per valori ≥0.5 µg/L o ≥0.25 µg/L viene incoraggiata[6]. Nell'ambito del monitoraggio della terapia su pazienti con infezioni sistemiche gravi i valori di riferimento osservati cambiano secondo l'algoritmo in figura 1.

È stato inoltre dimostrato che l'utilizzo di una strategia di interruzione della terapia antibiotica guidata da PCT non comporta alcun rischio per il paziente[5]. È importante notare che se il paziente risponde alla terapia, è possibile in genere osservare un dimezzamento giornaliero del valore di PCT fino ad un valore di soglia (o basale) al di sotto del quale (ed insieme alla valutazione clinica del paziente) l'interruzione della terapia antibiotica è consigliata.

Diagnosi di batteriemia

Una meta analisi riporta una sensibilità del 76% ed una specificità del 70%.[7]

Implicazioni farmacoeconomiche

L'uso della procalcitonina come guida alle strategie di somministrazione della terapia antibiotica può essere utile alla riduzione dei costi legati agli antibiotici grazie ad un approccio più razionale, ottimizzato ed orientato al paziente. Prendendo in considerazione i risultati ottenuti da diversi studi sulla riduzione della durata della terapia antibiotica potrebbe essere utile tenere in considerazione - anche se in prima battuta e considerando le opportune condizioni al contorno- l'impatto che l'uso della PCT potrebbe avere sui costi totali derivanti dall'abuso della terapia antibiotica[8].

Note

  1. Dandona P, Nix D, Wilson MF, et al. (December 1994). "Procalcitonin increase after endotoxin injection in normal subjects".J. Clin. Endocrinol. Metab. 79 (6): 1605–8.
  2. Meisner M, Tschaikowsky K, Palmaers T, Schmidt J (1999). "Comparison of procalcitonin (PCT) and C-reactive protein (CRP) plasma concentrations at different SOFA scores during the course of sepsis and MODS". Crit Care 3 (1): 45–50.
  3. BalcI C, Sungurtekin H, Gürses E, Sungurtekin U, Kaptanoglu B (February 2003). "Usefulness of procalcitonin for diagnosis of sepsis in the intensive care unit". Crit Care 7 (1): 85–90.
  4. .Schuetz P, Christ-Crain M, Thomann R, et al. "Effect of procalcitonin-based guidelines vs standard guidelines on antibiotic use in lower respiratory tract infections: the ProHOSP randomized controlled trial.". JAMA 302 (10): 1059–1066.
  5. 1 2 Bouadma L. et al. Use of procalcitonin to reduce patients exposure to antibiotics in intensive care unit (PRORATA trial): a multicentre randomised controlled trial. Lancet 2010; 375: 463–74.
  6. Christ-Crain M, Jaccard-Stolz D, Bingisser R, Gencay MM, Huber PR, Tamm M, Müller B (2004). "Effect of procalcitonin-guided treatment on antibiotic use and outcome in lower respiratory tract infections: cluster-randomised, single-blinded intervention trial". Lancet 363 (9409): 600–7.
  7. Jones AE, Fiechtl JF, Brown MD, Ballew JJ, Kline JA (2007). "Procalcitonin test in the diagnosis of bacteremia: a meta-analysis". Annals of emergency medicine 50 (1): 34–41.
  8. Heyland Daren K., Johnson Ana P., Reynolds Steven C., Muscedere John. Procalcitonin for reduced antibiotic exposure in the critical care setting: A systematic review and an economic evaluation*. Crit Care Med 2011 Vol. 39, No. 7.
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