Prolasso uterino
Esempio di prolasso uterino
Specialitàginecologia
Classificazione e risorse esterne (EN)
ICD-9-CM618.1
ICD-10N81.4
MeSHD014596
MedlinePlus001508
eMedicine797295 e 264231
Sinonimi
isterocele

Il prolasso uterino è la discesa dell'utero dalla piccola pelvi. A seconda della sua gravità si distinguono prolassi di I, II e III grado: nel I grado l'utero è ancora contenuto nel canale vaginale, nel II grado affiora alla rima vulvare, nel III grado sporge al di fuori di essa.

Epidemiologia

Colpisce prevalentemente donne in età senile, raramente anche donne in età giovanile dotate di una predisposizione. La sua incidenza appare piuttosto rilevante.

Eziologia

Gli organi pelvici sono mantenuti nella loro posizione anatomica da un sistema di sostegno (costituito dalle tre parti del muscolo elevatore dell'ano) e da un sistema di sospensione (fascia endopelvica e legamenti pubo-genito-sacrali e cardinali): questi sistemi possono perdere la loro efficienza a seguito di eccessive sollecitazioni meccaniche (parti distocici, stipsi cronica) o semplicemente per indebolimento strutturale dovuto alla carenza ormonale che sopravviene dopo la menopausa.

Sintomatologia

Nei casi più lievi può essere assente, oppure può consistere in un senso di peso alla regione genitale, deambulazione difficoltosa, dolore per lesioni da decubito, tenesmo, stipsi cronica, cistiti ricorrenti, pollachiuria fino all'incontinenza urinaria, che è il disturbo più rilevante dal punto di vista igienico-sociale.

Terapia

Il prolasso uterino, che è visibile in posizione eretta, dove il collo dell'utero sporge attraverso la vulva

Il problema è risolvibile solo attraverso un intervento chirurgico, che nella maggior parte dei casi prevede l'asportazione totale dell'utero (isterectomia semplice) o, in caso di donne giovani, il riposizionamento dell'utero nella sua sede (isteropessi) mediante accorciamento dei legamenti o fissazione all'osso sacro secondo varie tecniche.

Recentemente è stata proposta una nuova tecnica mini-invasiva per la risoluzione del problema, chiamata tension free vaginal mesh[1].

Lo scopo dell'intervento è quello di migliorare la qualità della vita della paziente, pertanto va proposto solo se tale qualità risulta ridotta: un prolasso asintomatico non va necessariamente operato, anche se la paziente va informata che con l'età il prolasso e i disturbi ad esso correlati peggiorano e la possibilità di effettuare un intervento efficace diminuisce.

Prevenzione

Negli ultimi anni si sta diffondendo tra gli specialisti l'idea comune che una corretta ginnastica perineale possa diminuire i rischi di incorrere in questa patologia. In particolare gli esercizi di Kegel, anche in combinazionare con l'utilizzo delle palline vaginali, sono indicati per rinforzare la muscolatura del pavimento pelvico e migliorare la sintomatologia.

Note

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

  • (EN) Prolasso uterino, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
Controllo di autoritàGND (DE) 4187288-5
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