Senna | |
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Caratteristiche generali | |
Massa molecolare (u) | 862,74 g/mol |
Codice ATC | A06AB06 |
DrugBank | DB11365 |
Indicazioni di sicurezza | |
La senna è un principio attivo.
Indicazioni
Indicata nel trattamento di vari tipi di costipazione: cronica, geriatrica, ante- e post-partum e iatrogena. Indicata nel trattamento dell'evacuazione intestinale e nel caso di analisi radiologiche per lo svuotamento intestinale.
Avvertenze
Abuso e utilizzo cronico: in caso di abuso o di uso prolungato, la senna può provocare tetano, osteoartropatia ipertrofica,[1] ipogammaglobulinemia, cachessia reversibile,[2] escrezione urinaria intermittente di aspartilglucosamina[3] e epatiti.[4] Gli antrachinolonici a dosaggi elevati possono causare nefriti. L'abuso di lassativi può provocare inoltre diarrea persistente, con conseguente perdita di acqua, sali minerali (specialmente potassio) e altri fattori nutritivi essenziali. Nei casi più gravi l'ipopotassemia e la disidratazione possono determinare disfunzioni cardiache o neuromuscolari, specialmente in caso di contemporaneo trattamento con glicosidi cardiaci, diuretici o corticosteroidi. Un indice di abuso di questi lassativi è la pseudomelanosi del colon che è reversibile dopo 4–6 settimane dalla sospensione del trattamento; la pseudomelanosi sembra essere associata ad un aumentato rischio di carcinoma colon-rettale. La perdita massiva di cellule epiteliali indotta dagli antrachinolonici probabilmente per apoptosi, provoca un accorciamento delle cripte ed un conseguente aumento della proliferazione cellulare con effetto pro-cancerogeno.[5] Le cellule danneggiate si ritrovano come corpi apoptotici nei macrofagi della sottomucosa e dei linfonodi mesenterici a formare le caratteristiche pigmentazioni del colon.[6][7] I lassativi antrachinonici sarebbero coinvolti anche in un aumento del rischio di tumori uroteliali.[8] L'utilizzo cronico dei lassativi comporta anche assuefazione, con la conseguente necessità di aumentare la dose assunta per ottenere l'effetto terapeutico; può causare stitichezza cronica e perdita delle normali funzioni intestinali (atonia intestinale). L'uso di senna dovrebbe essere riservato alla stipsi episodica o alla preparazione intestinale per esami endoscopici o radiologici, mentre dovrebbe essere evitato nella stipsi cronica.[9]
Note
- ↑ Armstrong R.D. et al., BMJ, 1981, 282, 1836
- ↑ Levine D. et al., Lancet, 1981, i, 919
- ↑ Malmquist J. et al., Postgrad Med. J., 1980, 56, 862
- ↑ Bevers V. et al., Lancet, 1991, 337, 372
- ↑ Van Gorkom B.A. et al., Digestion, 2000, 61 (2)
- ↑ Muller-Lissner S.A., Pharmacology, 1993, 47 Suppl 1, 138
- ↑ Muller-Lissner S., J. Gastroenterol. Hepatol., 1999, 31 Suppl 3, S234
- ↑ Pommer W., Results of the Berlin Urothelial Cancer Study Nephrol. Dial. Transplant., 1999, 14 (12), 2892
- ↑ BIF, Anno X, N. 5-6, 2003
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