Tacrolimus
Nomi alternativi
FK-506
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareC44H69NO12
Massa molecolare (u)804,018 g/mol
Numero CAS104987-11-3
Numero EINECS627-021-3
Codice ATCL04AA05
PubChem656830
DrugBankDB00864
SMILES
CC1CC(C2C(CC(C(O2)(C(=O)C(=O)N3CCCCC3C(=O)OC(C(C(CC(=O)C(C=C(C1)C)CC=C)O)C)C(=CC4CCC(C(C4)OC)O)C)O)C)OC)OC
Indicazioni di sicurezza
Simboli di rischio chimico
tossicità acuta
pericolo
Frasi H301
Consigli P301+310 [1]

Il Tacrolimus (anche noto come FK-506) è un farmaco immunosoppressore utilizzato soprattutto nei trapianti d'organo per ridurre l'attività del sistema immunitario del paziente e di conseguenza il rischio di rigetto.

Ha caratteristiche simili alla ciclosporina, ma è molto più potente a parità di volume. Come la ciclosporina ha un ampio spettro di interazioni contrarie, fra cui quella con il pompelmo che aumenta la concentrazione del farmaco nel plasma sanguigno.

Il farmaco è proprietà della Astellas Pharma Inc. e viene venduto con il marchio registrato Advagraf.

Venne testato per la prima volta nel gennaio 1991 su un bambino italiano sottoposto a trapianto di fegato, e successivamente approvato dalla Food and Drug Administration nel 1994 per i trapianti di fegato, è oggi esteso anche a quelli di rene, cuore, pancreas, polmone, faccia e altri.

Gli effetti secondari possono includere problemi alla vista, problemi renali ed epatici, tremori, ipertensione, diabete mellito.

È stato anche usato in preparazioni topiche per il trattamento di gravi dermatiti (marchio registrato Protopic), con minori effetti indesiderati. La preparazione topica è usata, tra l'altro, nel trattamento della vitiligine.

Il tacrolimus per uso topico non deve essere considerato farmaco di prima linea nel trattamento della dermatite atopica (rischio potenziale di tumore cutaneo e linfonodale), pertanto deve essere prescritto solo dopo risposta insufficiente al trattamento corticosteroideo e mai per periodi prolungati in modo continuativo; terapie prolungate devono prevedere periodi di sospensione. Il tacrolimus è controindicato nei bambini con meno di 24 mesi, nei bambini e negli adulti immunodepressi, in caso di lesioni sospette (nella fase iniziale le lesioni della dermatite atopica potrebbero essere confuse con lesioni da linfoma cutaneo a cellule T)[2].

Il tacrolimus può indurre prolungamento del tratto QT; si raccomanda cautela in caso di somministrazione per via sistemica a pazienti con prolungamento congenito del tratto QT o in terapia con farmaci noti per indurre prolungamento del tratto QT (antiaritmici, cisapride, terfenadina, macrolidi, chinoloni, antimicotici azolici, antidepressivi, venlafaxina, antipsicotici)[3][4].

Nei pazienti trapiantati con diabete è preferibile la ciclosporina al tacrolimus. Il tacrolimus infatti è stato associato ad una maggior incidenza di diabete di nuova insorgenza rispetto alla ciclosporina (33,6% vs 26%, p=0,046) e la percentuale di pazienti che ha richiesto trattamenti antidiabetici è risultata più elevata nel gruppo trattato con tecrolimus (18% vs 12,5%, p<0,05)[5]. Questi dati sono stati confermati anche in altri studi[6][7][8].

Il tacrolimus è escreto nel latte materno. In via precauzionale il farmaco non viene raccomandato nelle donne che allattano, anche se alcuni dati preliminari evidenzierebbero un assorbimento sistemico neonatale a dosi tali da non risultare tossiche[9].

Note

  1. Sigma Aldrich; rev. del 05.09.2012 riferita al monoidrato
  2. AIFA, Bollettino d'Informazione sui farmaci, 2006, XIII, n 2
  3. Johnson MC. et al., Transplantation, 1992, 53, 929, 1992
  4. Calandra S., Transplantation, 1998, 66, 402
  5. Vincenti F. et al., Transplant. Proc., 2005, 37(2), 1001
  6. Lee Y.J. et al., Transpl. Int., 2010, 23 (2), 147
  7. Fan Y. et al., Transplant. Proc., 2009, 41 (5), 1821
  8. Ye F. et al., J. Heart Lung Transplant., 2009, 28 (1), 58
  9. French A.E. et al., Ann. Pharmacol., 2003, 37, 815

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