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L'aribbartato Nunziata e 'r Caporale; o Contèntete de l'onesto
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti dal 1828 al 1847

A COMPAR DIMENICO

     Me so ffatto, compare, una regazza
Bianca e roscia, chiapputa e bbadialona1,
Co ’na faccia de matta bbuggiarona,
E ddu’ brocche2, pe’ ddio, che cce se sguazza.

     Si la vedessi cuanno bballa in piazza,
Cuanno canta in farzetto, e cquanno sona,
Diressi: “Ma de che? mmanco Didona,
Che squajjava le perle in de la tazza.„

     Si ttu cce vôi vienì dda bbon fratello
Te sce porto cór fedigo3 e ’r pormone;
Ma abbadamo a l’affare de l’uscello.

     Perchè si ccaso4 sce vôi fà er bruttone5,
Do dde guanto6 a ddu’ fronne7 de cortello
E tte manno a Ppalazzo pe’ cappone8.

14 febbraio 1830 - De Peppe er tosto – G.G.B.


Note

  1. Badiale, cioè squisita, impareggiabile.
  2. Poppe.
  3. Fegato.
  4. Se per caso.
  5. Il brusco, il pretendente.
  6. Afferro, do di mano.
  7. Due fronde, cioè un pocolin de coltello.
  8. A cantare da castrato alla cappella pontificia.

Note

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