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XXXV.1


A governar di Pietro il sacro legno
     Venne dal bel Metauro, il gran Nocchiero:
     Oh qual nuovo per l’onde aspro sentiero
     Oltre le mete dell’Erculeo segno!
5Ma scorgo, ahimè, che intorno arman lo sdegno
     Volturno ingiurioso, Affrico altero:
     Quà latra Scilla, e là Cariddi il fero
     Seno profonda, ov’han le furie il regno.
Ahimè le vele, ahimè l’onda rubella!
     10Ma tu la reggi, e nel suo gran periglio,
     Passa la neve e il mio destin con ella.
Così dal lito a te, Signore, il ciglio
     Dicea volgendo Italia, Italia bella,
     Di cui tu fosti e difensor e Figlio.

  1. Per una Corona in lode di N. S. Papa Clemente XI.

Note

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