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CAIAPHAS
Numeri e palpi l’oro
con la mano che liscia ed accarezza.
La vista de ’l tesoro
4è la tua voluttà, la tua dolcezza
e chi sa da che fogna
a le fauci de ’l reo scrigno è colato!
Chi sa da qual vergogna
8con la fetida man l’hai razzolato.
Ma per chi l’ha raccolta
la moneta non pute e non ha orecchi.
L’usura non ascolta
12pianto di bimbi o gemito di vecchi.
L’onor de le fanciulle,
il lavoro de i padri, il pan de i figli,
tombe, talami, culle,
16ghermiscon tutto i tuoi rapaci artigli.
Che importa se il denaro
fu salario di ladri o d’omicidi?
È molto, e con l’avaro
20occhio a goder lo torni e gli sorridi.
Ma quando il tuo sorriso
Mostra più il gaudio de ’l desìo satollo,
ecco, a notte, improvviso,
24Satana viene che ti torce il collo.