< Adiecta (1905) < I
Questo testo è stato riletto e controllato.
Festeggiandosi la Vergine di S. Luca
I - IV I - VI

QUANDO

IL MUNICIPIO DI BOLOGNA

FESTEGGIÒ LA B. V. DI S. LUCA

ESPONENDO I CENCI ANTICHI

PER INVITO DEI CLERICALI

MASCHI E FEMINE


Dicono — Gesù mio, quanto schiamazzo
     per due vecchi tappeti!
Nemmen se ritornassero in Palazzo
     4gli Svizzeri ed i preti!

I contadini a non vederli esporre
     ci credevan birbanti;
sono elettori anch’essi e quando occorre
     8votan pei ben pensanti.

Che v’importan quei cenci o i Credi fatti
     recitar ne le scuole?
Siam liberali. Non badate a gli atti,
     12badate a le parole. —


Rispondiamo — I tappeti a la ringhiera
     non son stracci e cimosa:
cencio di pochi palmi è una bandiera,
     16ma vuol dir qualche cosa.

Confessatelo, via, siate leali,
     poichè non siete scaltri:
voi pascete di fumo i liberali
     20e d’arrosto.... quegli altri. —

E v’è chi dice poi — Bisanzio ancora
     con le ciarle si regge
de i cento legulei de la malora
     24che gli falsan la legge.

Lasciamoli cianciar de ’l più e de ’l meno,
     lasciamoli garrire;
noi guardiamo più in alto, ad un sereno,
     28ad un santo avvenire.

Noi guardiamo più in alto e questa bassa
     miseria non ci tange.
Con ben altra eloquenza il cor ci passa
     32la voce di chi piange!

Ma quando il pianto cesserà e verranno
     feste più sante, allora
quelle coltri lassù, riscalderanno
     36il letto a chi lavora. —



Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.