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Questo testo fa parte della raccolta Giovanni Canale
III
A UN POETA CHE SI TINGE LA BARBA
Adulterare il venerando argento
che t’accredita il volto or sí mentito,
è d’ingegno senil giá rimbambito
e di vano pensier chiaro argomento.
T’inganni, se’l vigor debile e lento
cerchi coprir col pelo or sí annerito,
ché, s’appare al color ringiovenito,
rinvecchia in breve a tuo maggior tormento.
Pur sei caro alle muse e ’l tuo gran stile
sopra ogni stile hai candido e sonoro;
il tuo candido pel non abbi a vile!
Cosí piú amato dal vergineo coro
sarai, ché ’l cigno nell’etá senile
ha piú bianca la piuma e piú è canoro.
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