< Agamennone (Eschilo)
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Eschilo - Agamennone (458 a.C.)
Traduzione dal greco di Ettore Romagnoli (1921)
Primo episodio
Primo canto intorno all'ara Secondo canto intorno all'ara



PRIMO EPISODIO


CORIFEO

230Clitennestra, siam qui, chini dinanzi
al tuo poter: ché giusto è, quando vuoto
resta il trono del re, prestare onore
alla sua sposa. Se per qualche fausta
novella tu sacrifichi, o soltanto
235perché la speri, volentieri udrei.
Ma, pur se taci, non me ne dorrò.


CLITENNESTRA

Col proverbio dirò: nuncia di bene
nasca l’aurora dalla madre notte.
Udrai maggior d’ogni speranza un giubilo:
240gli Argivi han presa la città di Priamo.


CORIFEO

Frantesi? Che dici? Io non so crederti!

CLITENNESTRA

Che Troia è degli Achei: non parlo chiaro?


CORIFEO

Serpe una gioia in me che il pianto provoca!


CLITENNESTRA

È del tuo buon volere indizio il pianto.


CORIFEO

245Di tanto, dimmi, c’è prova sicura?


CLITENNESTRA

C’è, come no? Se un Dio non ci delude!


CORIFEO

L’hai visto in sogno, forse? E tu lo credi?


CLITENNESTRA

Alla mente assonnata io prestar fede?


CORIFEO

Non ti pascesti d’una vana ciancia?

CLITENNESTRA

250Tu m’oltraggi! Non son fanciulla sciocca!


CORIFEO

Da quanto tempo è presa la città?


CLITENNESTRA

Dalla notte onde nata è questa luce.


CORIFEO

E qual nuncio poté giunger sí rapido?


CLITENNESTRA

Efesto, che lanciò dall’Ida un rutilo
255primo fulgore; ed una fiamma accese
l’altra fiamma sin qui, grazie all’araldo
fuoco. L’Ida all’Ermèa rupe di Lemno:
da Lemno poi l’Atòo, picco di Giove,
terzo accolse la gran fiaccola; ed alta
260sovra il dorso del pelago, la furia
della lampada in corsa, allegra scaglia
la vampa d’oro del Macisto ai vertici
simile a un sole: né il Macisto indugia,
né la sua parte di messaggio oblia,
265vinto dal sonno o smemorato. Ed oltre,
alle fluenti dell’Eurípo, giunge
il balenio del rogo; e del Messapio

giunge ai custodi, che sul fuoco gittano
un mucchio d’arida erica, e rispondono
270col fuoco al fuoco, ed oltre il nunzio inviano.
E non illanguidita, anzi piú valida,
la face, a guisa di lucente luna,
valica il pian dell’Asopo, e sui vertici
del Citerone, un nuovo passo suscita
275del messaggio di fuoco. E la custodia
non repudiò la peregrina luce,
anzi ne incese una maggior che l’altre.
E il bagliore volò su la palude
Gorgonia, e giunto ai picchi d’Egipanto,
280scosse le guardie, sí che non mancasse
la vampa: accendon quelle, e con grande impeto
oltre inviano una gran barba di fiamma,
ch’arda e la vetta superi imminente
sopra il varco Saronio: e irruppe, e giunse
285su la cima aracnèa, che incombe vigile,
su la città. Di lí venne alla casa
degli Atridi, la luce a cui fu avolo
il fuoco d’Ida. Per me dunque arse
tale corsa di fuochi: l’uno all’altro
290trasmise il segno; e vinse il primo e l’ultimo.
La prova eccoti e il segno della nuova
che lo sposo da Troia a noi mandò.


CORIFEO

I Numi, o donna, poi ringrazierò;
ma per disteso udire la novella
295vorrei, stupirne ancora: oh parla, parla!

CLITENNESTRA

Oggi stesso gli Achivi han presa Troia.
Dòmina, penso, un ululo discorde
per la città: ché se nel vaso istesso
l’olio mischi e l’aceto, li vedrai
300nimicamente scindersi. Cosí
per la sorte diversa udrai diverse
voci levare vincitori e vinti.
Questi, prostrati su le morte membra
degli sposi e i fratelli, ed i vegliardi
305sui figli ch’essi han generato, piangono,
già chini al giogo il collo, la sventura
dei carissimi loro. I vincitori
digiuni, spinge la fatica, e il lungo
errar notturno per la zuffa, ovunque
310offra pastura la città. Né v’è
ordine certo: ove la sorte spinse
ciascuno, entro le case dei Troiani
prigionieri, han dimora; e omai securi
dalle notturne brine e le rugiade,
315senza più scolte, sino alla nuova alba
dormiranno felici. Ove rispettino
gli Dei che Troia hanno in tutela, e i templi
della terra predata non saranno
vinti a lor volta, quelli che già vinsero.
320Deh! Non colga l’esercito desio
di predar quanto non si deve, o brama
di lucro! Ancora un braccio dello stadio,
del felice ritorno ancor la via

verso la patria, superar conviene;
325e pur se immuni dalle offese ai Numi
giungan le schiere, incomberà sovra esse
dei defunti l’Erinni — ove sciagura
pria non li colga. Questo dico, io donna.
E vinca il bene, e non con volto ambiguo:
330questo sovra ogni bene eleggerei.


corifeo

Donna, tu parli come uom saggio; ed io,
le certe prove che tu m’offri udite,
ad onorare i Numi m’apparecchio:
ché mercede non vil diêro ai travagli.


Clitennestra entra.



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