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I


Ah! crudele Fanciul, che allegro in vista,
     Placido, e mansueto ti dipigni,
     E con dolci allettando atti benigni
     Celi sotto un bel volto anima trista;
5Se acerba doglia è al tuo diletto mista
     Se ridi all’altrui pianto ovver t’insegni,
     Se son gl’inganni tuoi famosi e insigni,
     Perchè il tuo nome tanta fede acquista,
Che qual Nume t’adora almo e presente,
     10E a te ricorre, e a te concara i cuori,
     E te fa suo Signor la vana gente?
Chi Amor ti disse era del senno fuori;
     Dovea dirti anzi error di nostra mente,
     E’l più fiero di tutti altri furori.

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