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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Malatesta Strinati
II1
Ahi come siede addolorata, e mesta,
Pallida in volto, con dimesse ciglia,
Preda d’aspro martir, che il cuor le infesta
L’unica di Sion inclita figlia!
5Già sotto spoglia di grand’or contesta
Fra varie sete, o candida, o vermiglia,
Or cinta di granaglia atra, e funesta,
Quale un tempo era già, più non somiglia.
L’allegre veglie, i lieti balli, e ’l canto,
10Ove di sacre squille il suon l’appella,
Cangia in preci divote, e in umil pianto.
Ricerchi Roma, e non appar più quella,
Negletta è sì, ma sì negletta, oh quanto
Alle luci di Dio sembra più bella!
Note
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