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Gabriele D'Annunzio - Alcyone (1903)
Le stirpi canore
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LE STIRPI CANORE
I
MIEI carmi son proledelle foreste,
altri dell’onde,
altri delle arene,
5altri del Sole,
altri del vento Argeste.
Le mie parole
sono profonde
come le radici
10terrene,
altre serene
come i firmamenti,
fervide come le vene
degli adolescenti,
15ispide come i dumi,
confuse come i fumi
confusi,
nette come i cristalli
del monte,
20tremule come le fronde
del pioppo,
tumide come le narici
dei cavalli
a galoppo,
25labili come i profumi
diffusi,
vergini come i calici
appena schiusi,
notturne come le rugiade
30dei cieli,
funebri come gli asfodeli
dell’Ade,
pieghevoli come i salici
dello stagno,
35tenui come i teli
che fra due steli
tesse il ragno.
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