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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Francesco da Lemene


III1


All’Uom, che col pensier tant’alto sale,
     Dio l’esser dona, e pria di fango il forma;
     Poi col soffio divin d’Alma immortale
     Simil a sè, quella vil massa informa.
5Indi con bel mistero ei fa, che dorma,
     E tratta dal suo fianco un’opra eguale,
     Donna gli dà di pellegrina forma,
     Donna eterna cagioni del nostro male.
Godea vita immortal, gran senno, e pace
     10In dolce albergo, ove trovò il desìo
     Quanto in bella onestà ne giova, e piace.
Alfin, lasso!, lo inganna un serpe rio:
     La legge offende, e follemente audace
     Si fa men d’Uom per farsi eguale a Dio.

  1. Dio Creatore.


Note

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