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Traduzione dal greco di Achille Giulio Danesi (1886)
Antichità
Questo testo fa parte della raccolta Poesie greche
Alla Fortezza εἰς τὴν ῥώμην1.


Figlia di Marte, o tu Fortezza, salve
     Auro-bendata bellica regina,
     Ch’abiti in sulla terra il sacro Olimpo
                              Per sempre illeso,
Diede a te sol la veneranda Parca
     La glorïa regal d’invitto regno,
     Affin che ricca d’imperante possa
                              Tu fossi duce.
Sotto il tuo giogo dalle forti briglie
     Quanti ha la terra petti o il mar canuto
     Sono costretti, onde del mondo intero
                              Le città reggi.

Il tempo edace ch’ogni cosa atterra
     E la vita trasforma in varie guise
     A te del regno l’aura seconda
                              Solo non toglie.
Inver fra tutti sola tu conduci
     Uomini a vita poderosi e grandi.
     Fertil, siccome Cerere, tu dài,
                              D’uomini frutto.

  1. Si adatta sì alla fortezza e sì a Roma, secondo alcuni, ma meglio alla fortezza.

Note

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