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Novo intatto sentier segnami, o Musa,
     Onde non stia tua fiamma in me sepolta.
     È forse a somma gloria ogni via chiusa,
     Che ancor non sia d’altri vestigj folta!
Dante ha la tromba, e il cigno di Valchiusa
     La dolce lira; e dietro han turba molta.
     Flora ad Ascra agguagliosse; e Orobbia incolta
     Emulò Smirna, o vinse Siracusa.
Primo signor de l’italo coturno,
     Te vanta il secol nostro, o te cui dièo
     Venosa il plettro, o chi il flagello audace?
Clio, che tratti la tromba e il plettro eburno,
     Deh! fa che, s’io cadrò sul calle Ascreo,
     Dicasi almen: Su l’orma propria ei giace!

1802.


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