Questo testo è stato riletto e controllato.

IX


Allor che oppressa dal gravoso incarco
     Sarà degli anni questa fragil salma,
     E più da rimembranza afflitta l’alma,
     E il cor che visse al ben oprar sì parco:
5E me vedrò presso l’orribil varco,
     Che, non molti in tempesta, e pochi in calma:
     E lei vedrò che miete lauro e palma,
     Pormisi a fronte con lo strale e l’arco:
Ahi qual sarà il mio duolo allor che l’ombra

     10D’ogni mia colpa in volto orrido e fosco
     Minaccerammi ciò che il mio cor teme.
Deh tu, Signor, questa mia mente sgombra:
     Fa che il pianger sul fallo, or che ’l conosco,
     Serva di scampo alle ruine estreme.

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.