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Traduzione dal greco di Severiano Fogacci (1847)
VII secolo a.C.
Questo testo fa parte della raccolta Quattro canti militari dell'antica Grecia


III


Altri vanti il piè veloce,
          Altri il pugile valor,
          De’ Ciclopi il cor feroce
          4E di Mida l’ostro e l’or;

Altri vanti di Titone
          La bellezza celestial,
          Altri vanti il bel sermone
          8Onde Adrasto fu immortal;

Altri vanti il vasto impero,
          Ove Pelope regnò;
          Altri il mirto o finto o vero,
          12Onde l’uomo si fregiò.

Ma se in guerra non dimostra
          Fermo il volto, fermo il cor,
          Ei sarà nell’età nostra
          16Senza gloria e senza onor.

Quegli è prode, quegli è forte,
          Quegli un inno meritò
          Che fra i rischi della morte
          20Corse intrepido e pugnò.


Questo è vanto, questa è lode,
          Che l’oblìo mai non assal:
          Questa gloria il giovin prode
          24Rende ai posteri immortal.

Ei lodato dalle genti,
          Della patria egli l’amor,
          Perchè in mezzo ai combattenti
          28Si lanciava con furor.

Ed ignaro del timore,
          Vergognando di fuggir,
          Fermo in volto, fermo in core
          32Aspettava di morir.

Solo, intrepido, feroce
          L’onda orribile aspettò,
          E col brando e colla voce
          36I nemici spaventò.

Alfin cadde, alfin la vita
          L’atre Parche gl’involâr;
          Ma nel petto la ferita
          40Vider tutti e giubilâr.

Rotto ha l’elmo, traforata
          La lorica ha quel guerrier;
          Ma la man benchè gelata
          44Stringe il brando in atto fier.


L’età bionda e la senile
          Lamentando il suo destin,
          Sull’avel di quel gentile
          48Sparge il lauro cittadin.

Breve pietra, poca terra
          La gran salma coprirà;
          Ma negli anni della guerra
          52Il suo nome non morrà.

I nepoti ammireranno
          Quel valor che l’infiammò,
          Ed ai figli narreranno
          56«Ei la patria un dì salvò»

Finchè visse, spoglie ostili
          Riportava vincitor,
          Ed i giovani gentili
          60Fecer plauso al suo valor.

I vegliardi predicâro
          Benedetto quel guerrier,
          Ed ai figli lo mostrâro
          64Lacrimando di piacer...

Dalla patria, dagli amici
          Chi vuol gloria meritar,
          Faccia core e fra i nemici
          68Corra intrepido a pugnar.

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