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Questo testo fa parte della raccolta Poesie varie (Marino)/I sonetti amorosi
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il piacere imperfetto
Alza costei dal fondo de’ tormenti,
dov’erger l’ali a pena osan le voglie,
promettendo conforto a tante doglie,
le mie speranze debili e cadenti.
Ma, come Sol che con suoi raggi ardenti
nube in alto solleva e poi la scioglie,
repulsa allor mi dá quando m’accoglie,
e i piú lieti pensier fa piú dolenti.
Lasso! e perché con placid’aura e lieve
le mie vele omai stanche al porto alletta,
se poi tra’ flutti abbandonar mi deve?
Cosí suol giocator, che palla aspetta
per ribatterla indietro, e la riceve
sol per spingerla poi con maggior fretta.
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