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Similmente la notte come 'l giorno Tutto lo giorno intorno vo fuggendo
Questo testo fa parte della raccolta I. Rustico Filippi

XLI

Confessa ad Amore che non può piú sopportare la sua pena.

Amore, a voi domando perdonanza,
si corno fin servente al suo segnore,
s’eo dico cosa, che vi sia pesanza,
4ché sofferir non pò la doglia il core.
Sacciate che segnor sanza pietanza
tanto non vai, com’s’ha pietoso il core.
Oimè, che dissi! Forse che fallanza
8terrá che ’nver’di lui dett’aggia, Amore.
Vengianza, se fallato aggio, ne prenda,
ché la pena ni’incalcia e dá conforto
11ch’io dica, e poco pensa ch’io misprenda.
Però perdón dovria trovar del torto:
ma prego la rasgion che mi difenda
14e de l’altezza mi conduca a porto.

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