< Amori (Savioli)
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XXIV - La Disperazione
XXIII - All'Amica infedele Amore e Psiche


Empia, ad orror perpetuo
     Dannata infausta valle,
     Che rupi immense adombrano
     4Colle deserte spalle!

Quest’arse arene accolsero
     Medea di rabbia insana:
     Qui agl’incantati aconiti
     8Stese la man profana.

Il tuo mortal silenzio,
     L’aere maligno e cieco,
     Tutto m’è sacro, ed eccita
     12L’aspro dolor, che è meco.


Tu ch’ora ombrosa vigili
     O Dea nemica al Sole,
     Vedi: m’è intorno, e m’agita
     16La tua tremenda prole.

Essa requie a Sisifo
     Ne’ regni bui cortese,
     La fiamma in petto avvivami,
     20Che un Dio peggior v’accese.

Oh dì perduti! oh inutili
     Pianti! oh desir fallaci!
     Tu de’ mortali esizio,
     24Atroce Amor, tu piaci?

Qui morte io chiamo; ascoltami
     Pietosa indarno, e move.
     Tu regni, e me tua vittima
     28Guardi: ella fugge altrove.

Segui: così nel Tartaro
     L’infame augel si pasce,
     E sotto al rostro indomito
     32L’eterno cor rinasce.

Ecco sdegnoso borea
     Dall’antro Eolio scoppia,
     E a questi luoghi inospiti
     36Terror mugghiando addoppia.

Forse i miei guai risvegliano
     Nella fredd’alma orrore:
     Egli ne freme: incognito
     40Non gli è, che possa Amore.

Ghiaccio ostinato armavagli
     Le rigid’ali, e il volto:
     Vana difesa! Orizia
     44Apparve, e fu disciolto.

Felice Iddio! tu immemore
     Della tua pena antica
     Godi gli Odrisii talami
     48Colla rapita amica;

Io qui languisco. Oh ferrea
     Speme, che indarno invoco!
     Ahi te non soli escludono
     52I regni atri del foco.

Ma già dal cupo oceano
     L’Alba i destrier conduce,
     Ed importuna accelera
     56Su i mali miei la luce.

Se ai raggi incerti e languidi
     L’occhio fedel non erra,
     Ossa insepolte aggravano
     60Quest’esecrata terra.

Spirto inquíeto, ond’ebbero
     Colpevol vita un giorno,
     Se te l’amara Nemesi
     64Danna ad errar qui intorno:

Vedi a che orrendo strazio
     L’oppresso cor soggiace;
     Vedi, e se puoi consolati:
     66Il tuo tormento è pace.

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