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SIMONE, E DAVO.
- Davo
- Costui si crede, ch’ io sia per giuntarlo,
E che per questo io rimanga.
- Simone
- Che si dice là Davo?
- Davo
- Per ora io non ho,
Che dire.
- Simone
- Non di nulla eh?
- Davo
- Io nulla
Affatto affatto.
- Simone
- Ed io aspettava udire
Qualche faccenda.
- Davo
- Gli è accaduto cosa,
Ch’egli non si aspettava, oh io mi accorgo
Il galantuomo si affanna di questo.
- Simone
- Potresti tu dirmi il vero?
- Davo
- Non v’è
Più facil cosa.
- Simone
- Spiacciongli le nozze
Per l’amicizia della forestiera?
- Davo
- Niente, in fede, e s’ egli pure ha qualche
Bruciore, e’ può durar due, o tre dì,
Sapete, e poi si sdimenticherà.
E voi vedete, che da sè ha preso
La buona strada.
- Simone
- E io ne son contento
- Davo
- In tempo, che gli fu lecito, e che
Lo comportò l’ età, fu innamorato:
Ma ciò però di nascosto, e’ sì cauto
Fu, che non volle averne alcuno sfregio,
Come conviensi ad un onesto giovine.
Ora è tempo da moglie, ed egli addatta
La volontà alla moglie.
- Simone
- Egli mi parve
Alquanto svogliatello.
- Davo
- Non è già
Per questo conto, no; ma si lamenta
Di non so che di Voi.
- Simone
- Di che mai?
- Davo
- O, l’è cosa da fanciulli.
- Simone
- Cos’è.
- Davo
- Nulla
Nulla.
- Simone
- Di su.
- Davo
- E’ dice che spendete
Un poco troppo sottilmente.
- Simone
- Io?
- Davo
- Si voi. Appena, dice, ha egli spese
Due lire nel panatico: non è
Questo un modo da dar moglie a suo figlio?
Chi inviterò de’ pari miei? E in questo
Caso segnatamente? E a dirla qua,
Ch’Ella resti fra noi; andate troppe
Ristretto; io non saprei dirvene bene.
- Davo
- L’ho punto.
- Simone
- Farò si che ogni
Cosa andrà bene. Ma questo, che è?
A che mai tende questa golpe vecchia?
Già, se quì sotto v’ è qualche malizia
Io son sicuro, che costui n’ è il capo.