< Angelica. Dramma satirico
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Atto primo Atto terzo





ATTO II.

PERSONAGGI NUOVI DEL SECONDO ATTO


il filosofo inglese
il corrispondente di un giornale americano
meneghino
brighella
francatrippa
il tenente
il sottotenente
il reggente
il comandante dei pretoriani.

primo soldato
secondo soldato
terzo soldato

fra i soldati.

l’ammiraglio
il capitano scaramuccia
pretoriani
guardie del re
popolani.

ATTO II.


Qualche ora più tardi. Il tempo è incerto, degli agenti in civile passano di corsa. Entrano il corrispondente di un giornale americano e un filosofo inglese. Girondolano, il naso in aria, fumando la pipa.

il corrispondente

(È grosso, grasso, ha due fossette sulle gote, ride a crepapelle, si traina, perde i pantaloni).

Che bella città! Che ordine! Come si sente che tutto qui è regolato.

filosofo inglese

(Magro, alto, occhi azzurri, incarnato sanguigno, gran barba bianca).

Che paese delizioso! Tutti hanno l’aria così felice!

(Si fermano ad un tratto vicino alla camera di sicurezza della polizia, e guardano attraverso le inferriate d’un sottosuolo).

il corrispondente

C’è qualcuno qui che grida!

filosofo

Un uomo è rinchiuso lì dentro!

(Appare una testa contro le sbarre).

corrispondente

Che cosa fate lì? Perchè gridate?

meneghino

Sano un prigioniero politico, mi hanno bastonato.

filosofo

Come?! Ci sono prigionieri politici in questa città?

corrispondente

Questa però non è una prigione.

meneghino

È il commissariato. Le prigioni sono zoppe come melagrane. Cacciano i prigionieri dappertutto.

corrispondente (tirando fuori un taccuino)

Molto curioso! Che cosa avete fatto?

meneghino

Sono un critico letterario. Ho scoperto che il Reggente aveva plagiato Peladan nelle sue poesie.

corrispondente

E perchè l’avete pubblicato? Che imprudenza!

meneghino

Non l’ho pubblicato. L’ho soltanto scoperto e confidato a qualche amico. C’è con me un commerciante. Anche lui guarda il cielo a scacchi perchè non ha issata la bandiera quando passava il Reggente.

corrispondente

Siete due allora nella vostra prigione?

meneghino

Siamo tre. C’è anche un notaio che ha rifiutato di firmare un bilancio falso presentato dalla Banca del Reggente.

corrispondente

Da quanto tempo siete in prigione?

meneghino

Già da tre mesi, ahimè!

filosofo (fumando)

Ah! E voi credete, signore, che noi siamo più liberi di voi?

meneghino

Perdinci, sì!

filosofo

Voi vi sbagliate. Noi siamo tutti schiavi di noi stessi, delle nostre passioni, dei nostri vizi, dei nostri interessi...

meneghino

Sí, ma voi, malgrado le vostre passioni e i vostri vizi, passeggiate.

filosofo

Passeggiare o restar fermi...

meneghino

Voi fumate.

filosofo

Del fumo...

meneghino

Voi potete parlare.

filosofo

Dir delle parole...

meneghino (sempre piú furioso)

Voi fate all’amore!

filosofo

Ah, no, questo no, non lo faccio!

meneghino

Avrei gusto a vedervi al mio posto.

filosofo

In un posto o nell’altro noi siamo sempre tutti prigionieri.

meneghino

Ma io sono prigioniero per davvero! Io batto la testa contro il muro. Ho freddo. Penso alla vita che si svolge sopra alla mia testa. Penso all’ingiustizia di cui sono vittima...

(I tre Signori del primo atto si avvicinano al corrispondente e al filosofo).

primo signore

Signore! Lei parla con un prigioniero. E’ proibito.

filosofo

Proibito? Perchè?

secondo

Lei si rivolta contro l’autorità.

IL

filosofo

Che cos’è l’autorità?

IL

secondo

Lei eccita alla rivolta contro lo Stato. In nome della legge l’arresto.

filosofo (indignato)

Ma no!

(I tre agenti trascinano via il filosofo inglese ed il corrispondente americano).

Ma è ingiusto!

il corrispondente

La libertà...

filosofo

E’ sacra.

il corrispondente

Sono il corrispondente di un giornale americano!

filosofo

Sono un filosofo inglese. Non avete alcun diritto di mettermi in prigione.

il corrispondente

E’ inaudito!

filosofo

Questo passa ogni limite!

primo signore

Andiamo, andiamo (escono).

meneghino

(dal fondo della sua prigione)

Bravi poliziotti! Bravi poliziotti! Fate conoscere ai filosofi la vita di cui parlano nei loro libri, e butterete all’aria tutta la loro filosofia.

(Scompare dalla finestra).

(Entrano Pulcinella e Tartaglia).

tartaglia

Co-co-me? Non c’è forza pu-pu-blica? Non ci sono soldati? Non ci so-sono agenti? Dove sono andati? Perche non c’è gua-gua-rdia a questa porta?

pulcinella

Pare, Eccellenza, che tutta la polizia dei quartieri popolari sia passata ad Orlando.

tartaglia

Impo-impo-impo-ssibile, Onorevole L’avrei saputo!

pulcinella

I ministri, Eccellenza, sono quasi sempre gli ultimi a conoscer le notizie importanti.

tartaglia

Dav-dav-dav-vero? Dav-dav-dav-vero?

pulcinella

Gli è che i ministri, si credono in obbligo di sapere le notizie prima degli altri, e non stanno mai a sentire coloro che gliele portano.

tartaglia (sorridendo)

Lei ha dello spi-spirito. Ed ha ragione.

dottor ballanzon

(arriva tutto ansante)

Vengono! Si armano! Gridano! E che folle, che folle! Ho visto dei soldati in mezzo a loro. Il regime è in pericolo! Saranno qui fra mezz’ora! Ma per Dio, dovrebbero mandare un esercito! Che cosa fa il governo? (A Tartaglia) Si ricordi poi che sono io che l’ho avvertita! (esce).

tartaglia (grandi gesti)

Bisogna far qual-qualcosa! Io non ca-ca-pisco più nulla! Che cosa fa lo Stato Maggiore? Ha perper-perduta la testa

pulcinella

Non si allarmi, Eccellenza! Conosco il nostro popolo. Salteranno fuori dei nuovi capi che lo aizzeranno contro Orlando. Fra mezz’ora litigheranno tra di loro, e basterà un caporale con quattro soldati per disperdere questa grande folla. Tutto ciò non è serio!

(escono)

(Il Dottore entra tra Brighella, comunista e Francatrippa, redattore politico di un giornale cattolico).

brighella

(Giornalista comunista; è simpatico, divertente, giovane e forse convinto).

Lei, Professore, parteggia per la rivoluzione?

francatrippa

(E’ calvo e ripiega i suoi capelli sul cranio. Ha una barbetta pepe e sale, l’occhiolino e una voce bisbetica)

Lei, Professore, parteggia per l’ordine?

dottor ballanzon

Hum! E lei Brighella?

brighella

Io sono per la rivoluzione!

francatrippa

Io sono per l’ordine!

dottor ballanzon

Io, ecco, sono per la solidificazione naturale.....

francatrippa

Cioè?

brighella

Sarebbe a dire?

dottor ballanzon

(Ingegnoso e complicato).

Ecco, mi spiegherò. Per la solidificazione naturale degli avvenimenti. Loro sanno che se l’acqua è immobile, può arrivare a un grado sotto zero senza congelarsi. Imaginino che questa città sia come un gran lago; l’importante è di sapere a-che grado gelerà l’acqua se non la si scuote con un sasso.

Francatrippa e Brighella scoppiano a ridere.

(Escono).

(Entra una pattuglia di guardie del Re con pennacchi, comandati da un tenente e da un sottotenente. Si dispongono a fianco della porta di Angelica. Qualche borghese applaude).

tenente

(E’ giovane, magro, molto fiero della sua uniforme. Si diverte molto a passare davanti ai soldati, a comandare il «presentat-arm» e a bistrattarli).

Siamo i primi!

sotto tenente

(E’ troppo piccolo, il che lo rende ridicolo presso i soldati e ritarda il suo avanzamento. Ha l’aria seria e triste).

Lei crede che gli altri verranno?

tenente

Come? Come? Lei pensa che potrebbero non venire? Non ci mancherebbe altro! Non ci lasceranno mica soli contro tutta la città!

sotto tenente

Pare che metà della polizia si sia rivoltata...

tenente

Ho paura che qui faranno salsiccia di tutti noi — (si gratta il naso molto inquieto. Passa una signora, subito si raddrizza, alza la sciabola e grida): Attenti. Presentat-arm. (I soldati stupiti obbediscono) Riposo. Attenti. Presentat-arm. Su, su, più energia. Più sveltezza. Più fierezza! Più virilità!

(Ringuaina la sciabola).

sotto tenente (fra sè e sè)

Altro che dei presentat-arm ci vorrebbero... mi pare...

tenente

Hai visto quella signora? Che groppa!

(Fa l'occhiolino alla signora: essa esce. Si sente da lontano la gran voce della folla).

sotto tenente

Vengono!

tenente (molto nervoso)

A me pare che il Reggente e lo Stato Maggiore abbiano perso la testa. Se non giungono rinforzi, qui ci accoppano tutti con dei vasi da notte: prospettiva poco attraente, (al sottotenente) Vada a vedere quel che avviene a Palazzo.

sotto tenente

Vado (esce correndo. Una donna passa)

tenente

Attenti! Presentat-arm. Riposo.

(La guarda).

(Entrano nel tempo stesso Orlando a sinistra e il Professore a destra. Orlando è avvolto in un gran mantello. Vedendo le guardie del Re, esita, poi entra nel caffè. Il dottor Ballanzon esita un istante, poi socchiude la porta del caffè).

dottor ballanzon

Orlando!

orlando

Eccomi. Che cosa vuole?

dottor ballanzon

Faccia attenzione! L’hanno vista!

orlando

Diavolo! Diavolo!

dottor ballanzon

Io sono con lei, sono per i galantuomini. Vo a barattare quattro parole col sottotenente, ne approfitti per svignarsela.

(Si accosta al tenente).

Buon giorno signor tenente!

(Orlando sguscia dalla porta senza che i soldati se ne accorgano).

tenente

Buon giorno. Professore. Sa qualcosa?

dottor ballanzon (a bassa voce)

Orlando è nel caffè.

tenente

Ah! Ah!

dottor ballanzon

Sono io che l’ho prevenuta. Se ne ricordi. Io sono un uomo d’ordine.

(esce).

tenente


(Si gira di scatto e si trova naso a naso con Orlando). Orlando?

orlando (pronto a battersi)

Signor-sì.

tenente

Che fa lei qui?

orlando

Vengo a prendere Pantalone e Valerio.

tenente

Dovrei arrestarla.

orlando

Perchè non lo fa?

(Un silenzio).

tenente

Senta (conduce Orlando al fondo della scena presso la porta del caffè.) Perchè non ha rapito Angelica?

orlando

Perchè Angelica è un simbolo. L’incidente che provoca l’esplosione degli animi. Senza Angelica ci mancherebbe lo stendardo per la battaglia.

tenente

Sarei curioso di sapere perchè i civili amano tanto le battaglie!

orlando

I grandi popoli non fuggono davanti alle difficoltà, le risolvono.

tenente

(Tira fuori di tasca un biglietto da visita).

Ecco il mio nome. Si ricordi di me. (Si volta verso le guardie reali allineate su due ranghi davanti alla porta).

Attenti! Avanti! marche! Halt! per fila a destra!

(I soldati in due file si allontanano dalla porta e le volgono le spalle). (A Orlando).

Entri subito.

(D’un salto Orlando entra in casa di Pantalone).

(Il sottotenente giunge tutto ansante).

sotto tenente

Il Reggente! Il Reggente!

tenente

Attenti! Presentat-arm! Riposo!

(Entra il Reggente, al centro di un manipolo di pretoriani. E’ piccolo, azzimato, elegante, distinto, intelligente, noncurante, voluttuoso e crudele. Ha una voce fredda e mordente).

Attenti! Presentat-arm! (saluta).

reggente

(Saluta distrattamente. Non comanda «riposo». I soldati restano sul presentat-arm). Eccoci. Questa è la casa. Si spazzino via dalla piazza tutti i borghesi.

(I soldati eseguiscono l’ordine).

E’ quella la porta? No, non voglio entrare. Perchè? Perchè non sono ancora le quattro. Un Reggente deve essere esatto e io non voglio lasciar credere che ho paura. Io non arrivo, preparo il mio arrivo. Tenente, lei ha disposto molto male i suoi uomini. E’ sicuro che la pulzella sia in casa?

tenente

Altezza, sì.

reggente

Riposo!

tenente

Riposo!

comandante dei pretoriani

Riposo!

reggente (al sottotenente)

Lei conosce forse la tattica, ma non la coreografia. Dove ha lasciato le spalline e i pennacchi dei suoi soldati? Lei dovrebbe conoscere i miei principi: nei giorni di rivoluzione i soldati devono essere in grande uniforme come nei giorni di festa.

Entrerò da questa strada. I soldati devono servirmi da sfondo. Li allinei su tre ranghi, metà a destra e metà a sinistra della porta, le spalle al muro, la fronte a me. (Il tenente eseguisce l’odine). Bene! (Il Reggente guarda di sottecchi come un pittore fa per un suo quadro).

La prima fila si inginocchi come per tirare. Così! Comandante! Il tappeto. (Un pretoriano svoltola un lungo tappeto rosso). Lo distenda innanzi alla porta. (L’ordine è eseguito). Non così; in lunghezza. Una lunga strada di porpora deve condurci alle auguste, nozze con la regina della bellezza. Ora i bracieri. (Due pretoriani portano due bracieri in ferro battuto pieni di brace rossa). Depongano i bracieri innanzi alla porta. No, all’orlo del tappeto. Quei due bracieri colmi di un fuoco rosso, sono il simbolo della mia fiamma. Si potrebbe forse bruciarvi degli incensi orientali. Ma no, non è abbastanza vistoso. Rinuncio. (Si gira verso il comandante dei pretoriani).

Comandante dei pretoriani!

comandante (sull'attenti)

Altezza!

reggente

Che gli astati mi precedano. Che i triari mi seguano. Che gli astati si dispongano in tre ranghi formando un angolo di 90 gradi con le guardie reali. Ha capito? Veda che gli astati del terzo rango siano i più alti. I triari siano disposti dietro a me, nello stesso ordine; io sarò al centro. (Ai capi del suo seguito) Veliti dei riflettori! (Due uomini si avanzano con un riflettore). Collocate il fotobolo a quella finestra (indica una finestra nel palazzo della Polizia). Quando la notte mi avvilupperà nella sua ala unica, illuminatemi di rosso.

(I due veliti del riflettore scompaiono nella casa. Il Reggente si piega all’orecchio del Comandante dei pretoriani). E’ là il grande archibusiere?

comandante

Altezza, sì.

reggente

Lo metta alla stessa finestra col suo istrumento infallibile. Il proiettile della sua arma diabolica fulmini Orlando, appena leverò il mio feltro.

comandante

Altezza, sì.

(Dice qualche parola ad un Pretoriano armato di fucile che segue due veliti nella stessa casa).

reggente (maestoso, al tenente)

Sarò qui alla quarta parte di quest’ora, ossia fra un quarto d’ora. Difenda questa porta sacra, fino alla morte. Non avrà del resto da lottare che contro la plebe puzzolente e disunita; il compito non sarà difficile.

tenente

Eppure, occorrerebbero dei rinforzi, Altezza!

reggente

Le manderò la metà dei miei astati.

tenente

Non sono molti, Altezza.

reggente

Ma sono bellissimi.

tenente

Lei mi dà ordine, Altezza, di tirare sulla folla?

reggente(maestoso)

Agisca con prudente audacia (esce).

tenente

Attenti! Presentat-arm! (saluta).

Riposo!

(I pretoriani escono dietro al Reggente. Rumorio di folla a sinistra. Sulla scena silenzio inquieto. Il brusio della folla aumenta. Si sente un calpestio cadenzato che si avvicina).

orlando

(Trascinando Pantalone e Valerio per mano).

Ma vengano!

pantalone

Lei è matto.

valerio

Lei ci compromette tutti.

pantalone

La resistenza è inutile.

valerio

Il Reggente ha l’esercito.

pantalone

La flotta.

valerio

La polizia.

pantalone

La legge.

valerio

E la mia carriera? È forse lei il fidanzato di Angelica?

pantalone

Il padre sono io, dopo tutto!

orlando

Si decidano! Avanti!

(Escono).

(Entrano il Dottore e Tartaglia).

dottor ballanzon

Tartaglia, tu sei al potere, tu conosci certo il fondo delle cose; dammi un consiglio. Io non so proprio più che fare; dovunque mi volgo vedo un pericolo. Mio Dio, com’è diventato difficile vivere in pace per un uomo saggio! I regimi si seguono; i Reggenti succedono ai Re; e chi vuol essere col governo non sa ormai più se è meglio essere col governo o coll’opposizione.

tartaglia

Spiegati meglio, ca-caro cugino mio; che cosa ti preoccupa in questo momento?

dottor ballanzon (sottovoce)

Ho qualche economia.: credi che la lira resisterà? Dove hai messo i tuoi denari?

tartaglia(sottovoce)

In Svizzera.

(Escono).

(Il rumorio della folla s’avvicina, ingrossa).

tenente "(spaventatissimo)"

Eccoli!

(Un silenzio).

sotto tenente

Si deve comandare «Fuoco»?

tenente

Hai sentito l’ordine del Reggente.

sotto tenente

«Agire con prudente audacia».

tenente

E’ molto vago!

sotto tenente

Non è preciso!

tenente

Non farò sparare senza ordine scritto (ai soldati) Ordine di difendere questa porta ma di non far fuoco.

(La folla sbuca sulla piazza con violenza e minacce. I soldati si raggruppano compatti contro la porta della casa di Pantalone. La folla li attornia e li preme).

(La folla è disordinata, ma si intravedono nel caos gli elementi di un ordine primitivo: squadre di uomini armati di scuri, di ascie, di fucili da caccia, di revolvers, di coltelli. Orlando, Pantalone e Valerio giungono su un carro trascinato dalla folla. Gianduja, inquieto, ma trasportato dall’entusiasmo generale, ed il povero Stenterello, misteriosamente infiammato, delirante, smaniante, li seguono a pochi passi).

orlando

Il Reggente giungerà da questa strada. Fategli largo.

(La folla si apre a diritta).

orlando

La prima squadra di fucilieri si ponga allo sbocco di questa strada! La seconda allo sbocco dell’altra strada! La terza squadra sui tetti!

(Tutti obbediscono).

gianduja

Ma dica un po’: lei vuoi dar davvero battaglia all’esercito?

stenterello

Evviva!

orlando

Nessuno tiri senza mio ordine! Siate calmi. Belle signore, deliziose fanciulle, andatevene!

voci di donne

No, no, vogliamo restare anche noi!

orlando

Entrate nelle case. È inutile che dei fiori così preziosi vadano calpestati.

(Gran parte delle donne si precipitano nelle case e riappaiono alle finestre).

(Squilli di tromba).1

la folla

Il Reggente!

(Il Reggente giunge al centro dei suoi pretoriani. Lo si lascia passare. I pretoriani stendono il tappeto, collocano al posto indicato i due bracieri e si allineano ad angolo retto coi soldati. Grande silenzio. Il Reggente risale sul tappeto rosso fino alla porta di Angelica).

orlando

(solo si fa innanzi all’altro capo del tappeto)

Altezza!

(Gianduja lo trattiene per la giacca).

stenterello

Evviva!

(Il Reggente, senza rispondere, alza il martello della, porta).

orlando

(Afferra il tappeto pel bordo e lo tira a sè bruscamente. Il Reggente cade).

Altezza! I tappeti non servono più che a far cadere i Re.

il reggente

(si rialza con dignità e risponde sorridendo freddamente)

Se un Re deve cadere, meglio cada sopra un tappeto rosso. Una bella caduta, è un privilegio che non è concesso alle Repubbliche.

orlando

Una repubblica in piedi val meglio che un reame a terra.

il reggente

Poco importa che un governo cada. L’importante è che sappia rialzarsi e riacquistare il potere.

orlando

No. L’essenziale per un buon governo non è di mantenersi al potere, è di ben governare.

il reggente

Che cosa intende lei per «ben governare».

orlando

Lasci il martello di quella porta, e glielo spiegherò.

il reggente

Arrestate costui.

(I soldati fan finta di muoversi contro Orlando. Gesto di Orlando. La folla straripa, rompe i cordoni. I soldati si raggruppano a destra della porta di Angelica, dietro il Reggente).

tenente

Siamo uno contro tre...

sotto tenente

Pare che la marina si sia ribellata.

un bottegaio

Abbasso il Reggente!

un operaio

Viva Orlando!

tenente

Di rinforzi, nessuna notizia....

SOTTO

sotto tenente

Li avranno fermati fuori.

(La folla si raggruppa a sinistra della porta, dietro ad Orlando. I soldati sono a destra. Orlando e il Reggente si ritrovano faccia a faccia).

orlando

Altezza! Lei risolve i problemi politici in un modo molto singolare....

il reggente (leva la mano al feltro)

Io li risolvo come li risolvono tutti i governi. Lei li vede dal punto di vista dell’opposizione.

orlando

Con degli aggettivi e degli agenti, non si risolve alcuna questione.

il reggente

E con dei ragionamenti meno ancora.

arlecchino (arriva tutto affannato)

Uno spettacolo simile! Non voglio perderlo!

(Si arrampica su di un albero per vedere).

gianduja

Lassù, ti farai impallinare come un tordo!

arlecchino

Come un usignuolo.

la folla

Abbasso il Reggente!

Huu! Huu!

il reggente

(molto calmo, lasciando ricadere la mano sull’elsa della spada)

Non so se lei, Signore, sia in grado di valutare il riguardo che le uso discutendo con lei. Mi prendo questo spasso perchè sono sopratutto un poeta e i discorsi mi piacciono, ma non posso attendere dell’altro per chiederle... (al comandante) Comandante, faccia caricare i fucili! — che ragione lei ha di pigliarsela con me....

un operaio

Guarda, guarda: le cose si fanno serie.

un contadino

Certo! Preferivi una rivoluzione di cartapesta?

un operaio

No. Ma l’esercito è una forza. Alla larga dalle guardie reali!

orlando

Voglio impedirle di violare Angelica.

il reggente

Nient’altro?

orlando

No, non mi contenterò di questo.

il reggente

Che altro vuole ancora?

orlando

La sua abdicazione.

(Grande mormorio).

primo soldato (a un altro soldato)

Caspita! Hai sentito?

secondo soldato

Se si continua di questo passo....

terzo soldato

I discorsi finiranno presto....

il reggente

Davvero? E perchè? Anche lei è ambizioso? Vuol brillare nei ricevimenti e nei grandi saloni dorati? Ama vedere innanzi e intorno a lei le teste curve, le signore sorridenti e premurose, le giovanette commosse, le folle in delirio, i ministri tremanti? Vuole il successo, la potenza, il piacere, la ricchezza, la noia, il governo insomma?

orlando

Di tutte queste cose, Altezza, non m’importa nulla. Angelica non è per me che un grazioso pretesto. Avrei potuto rapirla sotto i suoi occhi, e non lasciarle al posto di Angelica che un sacco di carbone; ma Angelica è là ancora, perchè per noi è il simbolo della libertà. Se io, Orlando, ignoto cittadino, guardo qui nel bianco degli occhi lei, Reggente potentissimo e poeta illustre, non è tanto perchè lei vuole violare una giovinetta, ma sopratutto perchè vuol violare la legge.

gianduja (a Stenterello)

È matto da legare. Il Reggente non dimentica le offese di questo genere. Ci impiccherà tutti.

pantalone (cercando di fuggire)

Io non c’entro, io non c’entro. Mi ha costretto ad accompagnarlo, ma il Cielo mi è testimone che io non volevo.

tenente (al sottotenente)

Se parla così, vuol dire che si sente ben forte.

reggente

Io violo la legge. E lei che fa in questo momento?

valerio (gemendo)

Povera mia ambasciata!

orlando

Altezza, lei mi ha domandato: che cosa è un buon governo? Un buon governo è quello che non obbliga mai i cittadini a trasgredire la legge per difendersi.

reggente (leva la mano al cappello)

I governi debbono fare, disfare e rifare le leggi; i sudditi devono obbedire. Se no, si precipita nel disordine.

orlando

Un falso ordine è più nefasto che un vero disordine.

reggente

Un cittadino che si ribella contro il governo è più pericoloso che un Re il quale violi le proprie leggi.

orlando (in tono quasi gentile)

No, Altezza! mi ascolti (il Reggente lascia di nuovo cadere la mano sull’elsa della spada). I figli devono obbedire al padre, i sudditi al re, i soldati al generale, e gli impiegati ai loro ministri.... sinchè i padri, i re, i generali e i ministri rispettano la legge. Ma i figli, i sudditi, i soldati, gli impiegati hanno l’obbligo di ribellarsi, quando i loro capi non rispettano la legge.

tenente

Se cominciano a far della filosofia siamo salvi!

sotto tenente

Ecco quello che occorre ai grandi popoli! La discussione!

reggente

In quale libro anarchico ha pescato lei simili sciocchezze?

orlando

Nei libri di Confucio e di San Tommaso.

un bottegaio

Ehi la! L’affare si mette meglio?

un operaio

Par d’essere al Parlamento!...

il reggente

Ma lei crede ancora alla legge?

orlando

Sì, Altezza, perchè io sono un suddito.

il reggente

Cambierebbe idea se fosse al potere.

primo soldato

Se si mettessero d’accordo?

il bottegaio

Se persuadesse il Reggente?

orlando

Solo i deboli e i mediocri cambiano idea quando giungono al potere. Governare non rispettando le leggi è molto più facile che rispettandole.

il reggente

Ma i regimi che non rispettano le leggi sono molto più forti.

gianduja

Ah! Ah! Ma che fanno?

pantalone

Si preparano ad attaccarci!

valerio

Che forza ha una folla disordinata, contro un esercito inquadrato?

orlando (in tono più vibrante)

I regimi forti non sono quelli che si reggono sulla forza. I regimi forti sono quelli che si reggono anche quando sono battuti: i regimi giusti, dunque.

tenente

Conosco il Reggente; la va a finir male!

sotto tenente

Se parte un colpo, è finita.

il comandante (ai soldati)

Attenzione! Non tirate senza ordini!

bottegaio

Se tirano, io sono morto.

operaio

Siamo proprio in prima fila.

gianduja (a bassa voce)

Prudenza, Orlando!

il reggente

E perchè un regime dovrebbe essere giusto? È forse giusta la natura? Sono giusti gli uomini? L’ingiustizia e l’illegalità regnano sovrane su tutta la terra; il mondo è fatto pei forti che sanno prenderselo. Io sono un poeta pagano; amo le immagini saporose, le donne dai seni sodi, dalle anche a forma di anfora; amo il vino, il piacere, l’amore, la potenza. I superuomini hanno diritto di vivere a spese degli uomini e di ignorarne le leggi.

tenente

Ci siamo! la folla si eccita!

sotto tenente

Non ci resta che morire!

tenente

Tu scherzi! Ti pare?

primo soldato

Siamo fritti!

secondo soldato

Ci faranno a pezzi.

orlando

Lei, Altezza, è poeta e disprezza la legge? Che la sprezzino i borghesi, passi; non sognano che i soldi ed è più facile arricchire violando la legge che rispettandola. Che i ministri la sprezzino, passi ancora; il più delle volte sono dei deboli che si credono forti e non sanno che governare bene è più difficile che governare male, e che il buon governo non si lagna delle difficoltà, ma le accetta e le affronta. Che un poeta però sprezzi la legge, ciò mi stupisce veramente, perchè la legge, Altezza, è la base del sogno. Crede lei che si possano scrivere dei versi, scolpire delle statue, dipingere dei quadri, rappresentarsi in una stanza silenziosa i piaceri vaghi e strazianti della musica, se i Reggenti non osservano la legge, e se i giudici non la fanno rispettare?

terzo soldato

E con tutto ciò ci ordinano di non tirare!

operaio

Ci assaliranno!

bottegaio

Almeno potessimo svignarcela!

contadino

Io, ho moglie e cinque figli!

orlando

Là dove non c’è legge gli uomini sono inquieti. I cittadini si divorano tra di loro. Le strade sono peggio che una foresta vergine; il fratello tradisce il fratello, l’amico abbandona l’amico, non c’è che l’astuzia e la bassezza che contino per salire. Ognuno sa che i giudici condanneranno l’innocente, che i critici loderanno i libri peggiori, che i lestofanti diventeranno ministri. Come possono i cittadini in queste condizioni sognare? Come vuole che nascano ancora dei poeti?

bottegaio

Oh, Dio mio, perchè sono rimasto in prima fila?

(Cade la notte. Una luce rossa avviluppa il Reggente).

orlando

Lei si fa illuminare di rosso, Altezza, e non vede che lei governa un reame di sontuoso dolore! Guardi questa disgraziata città troppo bella, rivestita di marmi corrosa dall’invidia, straziata, affamata e luccicante! La sua grandezza l’estenua! Come un melo troppo carico i frutti la schiantano e non può che morire sfolgorando, eterno crepuscolo. Dove mai la grandezza e il sacrificio furono così sterili come sotto questo gran sole? Altezza, poichè lei non è commosso da questa ricca e profonda disperazione, lei non è poeta.

(A queste parole un brivido di paura percorre la folla).

tenente

È la fine?

gianduja

Prudenza, non tirate!

comandante

Non tirate!

pantalone

(facendosi il segno della croce)

Signore Iddio! Vergine Maria! Sant’Antonio! proteggetemi!

bottegaio

(cercando di sgusciare nella folla)

Io voglio andarmene!

fucilieri

Il tuo muso!

sotto tenente

Ci attaccano! Guarda là sotto!

soldati

Ci attaccano! (movimenti).

operaio

Ci verranno addosso!

voci

Non tirate! calma!

(Il Reggente si toglie il cappello).

stenterello

(spinto da non si sa quale sentimento profondo, scavalca la folla e grida per la prima volta in vita sua con voce tonante):

Viva la libertà!

(Un colpo di fucile parte e Stenterello cade).

orlando (sostenendolo)

Poveretto! Tutta la vita ha tremato di paura. È morto al suo primo grido eroico.

(La folla manda un grido enorme).

gianduja

Che cosa accadrà, Signore Iddio?

pantalone

Aiuto! Aiuto!

valerio

Ci ammazzeranno!

tenente (volgendosi)

Dove sono i soldati?

(I soldati si sono squagliati. Il tenente si squaglia anche lui. Il sottotenente esita, poi si squaglia cogli altri. La folla sta fuggendo dall’altra parte).

orlando

Vittoria!

la padrona (esce dal, caffè)


Ma i soldati sono scappati! Ritornate! rincorreteli!

(La folla ritorna).

la folla

Vittoria!

Abbasso il Reggente!

(Tutti si danno ad inseguire i soldati, il Reggente tenta di fuggire anche lui).

orlando

Lei è mio prigioniero (a due operai). Portatelo nel caffè e sorvegliatelo (a due altri). Trasportate Stenterello all’ospedale.

(La folla è in delirio, dappertutto gente che corre, colpi di fucile in lontananza).

dottor ballanzon (arriva trafelato)

Orlando! le porto una buona notizia: la marina è con noi.

(Sirene).

L’ammiraglio arriva!

tartaglia (sorge non si sa come)

Orlando! ho una buo-buo-buona notizia da darle. L’esercito è con noi!

orlando

Con noi? Sarebbe a dire....

tartaglia

Con noi! con noi! Tutti sanno che nel mi-mini-ministero io rappresentavo l’op-op-opposizione.

pantalone

Viva Orlando! L’avevo sempre detto che questo regime si sarebbe sfasciato alla prima scossa!

valerio

Sono fiero che le mie disgrazie siano state utili alla causa della libertà.

la padrona

Ah, che bravo! voglio abbracciarti!

(Abbraccia Orlando).

gianduja

(battendogli amichevolmente sulle spalle)


Ragazzo, ragazzo mio! puoi vantarti di questa giornata!

pulcinella (stringendogli la mano)

Finalmente si potrà fare un ministero serio!

LE DONNE (dalle finestre)

Viva la democrazia!

Viva la Repubblica!

ammiraglio

(vecchio signore con barba bianca)

Orlando! ho l’onore di comunicarle che la flotta è a sua disposizione.

Orlando

A mia disposizione? Grazie Ammiraglio, ma io non ho alcuna carica ufficiale.

tutti (stupefatti)

Ma come? Che cosa conta di fare?

(I soldati ritornano a braccetto con dei civili, uomini e donne).

un soldato

Viva la pace!

un cittadino

Viva l’esercito!

un soldato

Viva la libertà!

(Abbraccia una donna).

la donna

Ma di, mi prendi per la Libertà!

il tenente

Lei ha il mio indirizzo, Orlando!

(Entra il capitano Scaramuccia. E’ capo dello stato maggiore. E’ alto e quadrato; ha i baffi ritorti e neri, occhi rotondi, che fa roteare, in tutti i sensi; è piatto e servile coi superiori e — probabilmente — buon padre di famiglia).

scaramuccia

Orlando, ho l’onore di comunicarle che l’esercito chiede di servire lealmente sotto i suoi ordini.

orlando

Sotto i miei ordini? Ma io non sono un Re. Bisogna fare al più presto possibile delle elezioni libere e nominare una Costituente. Potrò aiutare, se è necessario, a formare un governo provvisorio, ma preferirei non parteciparvi.

la folla

Ma no!

Noi vogliamo Orlando!

Viva Orlando!

scaramuccia

Se lei non prende la presidenza del governo provvisorio, sarò costretto, con mio grande rammarico, a prenderla io, come generale in capo.

ammiraglio

Mi scusi, caro collega, ma io non posso permettere che lei assuma una responsabilità così grave, quando ci sono io!

tartaglia

Sopratutto non vogliamo mi-mi-militari nel gabinetto.

pulcinella

Bisogna scegliere un uomo nuovo, giovane, forte nel Parlamento.

pantalone

Che si curi degli interessi dell’industria.

orlando


Vedo ahimè che dovrò accettare.

la folla

Viva Orlando!

pulcinella

Bene! Bene! Chi pensa lei di scegliere come ministro degli affari esteri?

pantalone

E come ministro dell’industria e commercio?

scaramuccia

E della guerra?

ammiraglio

Ed alla marina?

orlando

Vedremo più tardi. Lasciatemi riflettere.

(Tutti si inchinano).

un operaio

Orlando! Il Reggente vorrebbe parlarle.

orlando

Conducetelo qui.

valerio (ad Arlecchino)

Taci? Che te ne pare di Orlando?

arlecchino

Orlando! Orlando! Orlando! Come si può Pagina:Ferrero - Angelica, 1937.djvu/116 Pagina:Ferrero - Angelica, 1937.djvu/117 Pagina:Ferrero - Angelica, 1937.djvu/118 Pagina:Ferrero - Angelica, 1937.djvu/119 Pagina:Ferrero - Angelica, 1937.djvu/120 Pagina:Ferrero - Angelica, 1937.djvu/121 Pagina:Ferrero - Angelica, 1937.djvu/122

  1. Pitoeff ha fatto intonare qui una marcia militare.
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