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Questo testo fa parte della raccolta The Oxford book of Italian verse


A
PERTAMENTE dice la gente:

‘ L’alto pregio di questa alfin sen va;
               Sua gran beltade per troppo etade,
               4Quasi Febo nel mar, tosto cadrà!
          I vaghi fiori, i bei colori
               Di che la guancia un tempo almo fiorì,
               Impalliditi sono, e smarriti
               8Come rosa di maggio a mezzo il dì!
          Sotto sue ciglia, oh meraviglia!
               II bel foco d’amor non arde più,
               Sol vi si scorge lume, che porge
               12Segno del grande ardor ch’ivi gia fu.’

          In tal maniera, mattina e sera,
               Donna sento parlar dovunque io vo,
               Nè m’ entra in core per cìo dolore:
               16Cosa mortale, eterna esser non può.
          Ma m’empie il petto dolce diletto,
               Che mentre fiamma da’ vostri occhi uscì
               Così s’accese ogni uom cortese
               20Ch’ai rai del vostro volto incenerì.
          Di voi, nel seno, io pur non meno
               Oggi serbo il desir che m’infiammò,
               E tutto ardente, eternamente,
               24Reina del mio cor v’inchinerò.

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