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La leggiadretta e vaga pellegrina Tu, che giamai non ti contenti e vuoi
Questo testo fa parte della raccolta Paolo Giordano Orsino

II

SENSO E RAGIONE

     Apria bocca vermiglia un vago riso,
occhio azzurro vibrava aureo splendore,
guance rosa spargea del suo colore
dove piú dove meno in un bel viso.
     Nel mirar quel seren, da sé diviso
per l’estremo diletto era ogni core;
questo potea ben dirsi il dí d’amore,
d’amor la primavera, il paradiso.
     Chiuse gli occhi il mio volto, aprigli il seno;
era (oh stupor!) la primavera inverno,
la rosa spina, lo splendor baleno;
     il breve riso, ésca di pianto eterno;
notte il giorno, tempesta era il sereno,
duolo il diletto, il paradiso inferno.

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