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Questo testo fa parte della rivista Rivista italiana di numismatica 1891



Nella notte del 17 ottobre p. p. spirava in Mantova il dotto letterato, archeologo e numismatico, Sac. Cav. Attilio Portioli. Nato nel 1830 in un piccolo comune del Mantovano, s’era per tempo avviato alla carriera ecclesiastica. Datosi poi con ardore agli studii di paleontologia, di archeologia e di numismatica, diede ben presto saggi del suo talento con importanti lavori, che gli guadagnarono una ben meritata fama, specialmente all’estero. Alla sua intelligente attività Mantova deve la compiuta raccolta degli antichi tipi delle sue misure di capacità, e dei punzoni di monete coniate nell’antico ducato di Mantova, la storia della sua zecca e quella delle sue corporazioni artiere, il riordinamento del prezioso Archivio della Camera di Commercio, un notevole incremento del Museo Civico (ch’egli diresse per varî anni) e la rivendicazione dell’esimio ed inapprezzabile suo Archivio Storico.

Il Portioli iniziava i suoi studii numismatici pubblicando sul Bullettino di Numismatica Italiana di Firenze, diretto dal Caucich, varî interessanti Appunti specialmente sulla zecca Mantovana. Questi appunti furono poi riassunti in seguito dall’autore ed ampliati nella sua interessante opera: La Zecca di Mantova. Di quest’opera, che doveva essere una monografia completa di quella zecca, e constare di sette parti, quanti sono i principali periodi storici di quella città, l’autore non ne pubblicò che quattro, ossia la prima: La zecca imperiale, la zecca podestarile, e il proemio alla zecca dei Gonzaga; la seconda: La zecca dei Capitani; la sesta: La zecca Austriaca; la settima: La zecca ossidionale. Sfortunatamente mancano al compimento dell’opera le parti III, IV e V, che dovevano comprendere i periodi forse più importanti della zecca Mantovana, ossia quello dei Marchesi, e quello dei Duchi della linea primogenita, e di quella di Nevers. L’autore ne aveva già in gran parte radunati i materiali, e noi facciamo voti ch’essi vengano diligentemente raccolti e riordinati da qualche intelligente numismatico, per poi pubblicarli a compimento di quell’importante lavoro, finora unico, sulla zecca Mantovana.

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