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Traduzione dal latino di Giovanni Marchetti (1837)
IX secolo

 
  Salve, o stella del mar, fida a noi scorta,
Madre, il cui puro fior mai non fu côlto,
Benedetta del ciel mistica porta.

  Tu a l’angiol messaggier chinando il volto,
5Eva novella, a noi rendi la spene,
Rendi la pace, che l’antica ha tolto.

  Solvi del peccator l’aspre catene,
Dà luce a la pupilla tenebrosa,
Volgi in fuga ogni mal, chiama ogni bene.

  10Mostra come tu se’ madre amorosa,
E porgi l’uman prego a Chi si piacque,
Vestendo per noi carne, esser tua cosa.

  Vergine, a cui simile altra non nacque,
Di tua dolcezza e puritate infondi
15A l’uom risurto donde mal si giacque.

  Torna i sordidi affetti in casti e mondi,
Reggi il dubbio cammin, tal che in eterno
Sien gli occhi nostri di Gesù giocondi.

  Laude qui sempre al Genitor superno,
20Laude a l’Unico suo, laude a l’Amore
Con entrambi increato e sempiterno:

  Uno l’ossequio al Trino, uno l’onore.

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