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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Giuseppe Ercolani
XVII
Bella cagion della gran Donna sei
La qual col piè vendicatore opprime
L’angue superbo, e così va sublime,
Che tutti ricompensa i danni miei.
5Ve’ come sciolta da’ tuoi lacci rei
Poggia del Cielo alle superbe cime,
E all’apparir di sue bell’orme prime
Iddio rimansi in signoria di lei.
Amore applaude all’alta Vincitrice,
10E seco la conduce al sommo trono
Perchè sia detta in ogni età felice:
Ed ella lieta dell’eccelso dono
A te si volge, e ti consola, e dice:
Senza il tuo fallo io non sarei qual sono.
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