Questo testo è da formattare.

Francesco Paolo Frontini — Nato a Catania il 6 agosto 1860, studiò prima al R. Conservatorio di Palermo: Violino (La Cava), Pianoforte (Stroncone), Armonia e Contrappunto (Fodale e Platania) ; si portò poi a Napoli per perfezionarsi in composizione sotto la guida di Lauro Rossi.

Nel 1881 rappresentò, al Comunale di Catania, la sua prima Opera « Nella » in 3 atti di Colisciani, che ottenne un trionfo.

Nell’82, per incarico del Municipio di Catania, scrive il « Sansone », azione biblica in tre parti, eseguita per le feste di S. Agata, ed anche questo lavoro ebbe ottimo successo.

Nell’83-84 pubblica, in edizione elegantissima del Ricordi, « L’eco della Sicilia » (50 Canti popolari siciliani) e moltissime melodie vocali da camera, fra cui le più conosciute sono: Paggio e regina, Buona Notte, I Baci, Alla Luna, Canto di Mignon, La Cieca, Folchetto, e tante altre ancora.

Nell’86 è chiamato alla Direzione dell’Istituto Musicale di Catania, posto che lasciò nel 1923 col titolo di Direttore Onorario.

Nel 1893 fa rappresentare a Bologna (Teatro Brunetti) l’opera «Malìa» in 3 atti, di Luigi Capuana, che ottiene un successo, confermato poi a Catania (1894), a Milano (1895) per 13 sere di seguito, a Siracusa, a Trapani ed altre città.

Nel frattempo pubblica il Poemetto Lirico «Medio Evo» eseguito a Napoli al Teatro dei Fiorentini (1898); il «Natale Siciliano» (Canti di Natale) (De Marchi); delle liriche: Viole Blanche, La Canzone della Spola, Senza Baci, A Te, Santarellina, Morta! ed i « Canti della Sicilia » (Forlivesi).

Nel 1899 fa rappresentare a Catania (Politeama Pacini) l’opera «Il Falconiere» in 3 atti di P. Mobilia e A. Tomaselli, ed anche questo melodramma viene accolto con lietissimo successo.

Il Frontini è inoltre autore di un Quartetto in Do minore per archi, eseguito a Napoli (1879); Grande Messa da Requiem; Intermezzo per archi, strumenti a fiato (legni), corni, trombe ed organo (1904) (Fantuzzi); Marcia Trionfale per Orchestra e Fanfara (Catania, 1907) (Carisch) ; Idillio per Orchestra, con Coro ad libitum (Fantuzzi) ; di due Ouvertures per Orchestra: Gloria e Elsie (Carisch); Preludio Sinfonico per Orchestra (Carisch); Notte d’Oriente per Orchestra (Profeta); Minuetto per Archi (Carisch); 2,me Barcarole, Preludietto (Forlivesi); Danza Sacra Orientale, Serenate Arabe, Dolce Risveglio, Zigane, Amore Infranto, Danse de Negres, tutti per Orchestra (Carisch), e di numerosissimi pezzi per Pianoforte.

Il Frontini non è più giovane, ma anche nelle sue più recenti composizioni, à una nota di personalità e di modernismo che ci interessa e ci rende tali pezzi massimamente accetti.

Spettroscopio critico-storico-analitico: I. Genealogia creativo didattica ascendente: Frontini F. P. - Rossi Lauro - Zingarelli - Fenaroli Fedele (maestro al Cimarosa) - Durante Francesco - Pitoni Giuseppe Ottavio (illustre revisore delle opere di Pierluigi da Palestrina). II. Sondaggi nell’opera creativa: lo stile del Frontini, anche quando tende d’arricchirsi d’ogni risorsa moderna, si conserva trasparente e piano, amante della sfumatura e della delicatezza.

Non può quindi dirsi uno stile vicino a quello delle avanguardie.

Ma sa dirci lo stesso, anche se con una voce un po’ velata da un ultimo palpito di romanticismo, tante cose buone, tante cose gentili. E noi gli siamo grati per questo.

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.