Questo testo è stato riletto e controllato.
Morto è il Sordoni. Invida man recise Se ben siete l'idea
Questo testo fa parte della raccolta Leonardo Quirini

V

SERENATA

Buona notte, cor mio.
Tu forse in grembo a morbidette piume
sciogli le membra in dilettoso oblio;
ed io qui, lasso, in lacrimoso fiume
stemprato il cor e l’anima t’invio.
 Buona notte, cor mio.

Buona notte, cor mio.
Tu dormi sí, ma ’l tuo fedel non dorme,
o se pur dona il faretrato dio

tregua agli occhi suoi stanchi, in mille forme
lo sgomenta il suo fato acerbo e rio.
 Buona notte, cor mio.

Buona notte, cor mio.
Tu pur concedi al travagliato fianco
per breve spazio almen ristoro, ed io
di sospirar per te mai non mi stanco,
né da l’esser fedel punto travio.
 Buona notte, cor mio.

Buona notte, cor mio.
Dormi pur, dormi, e teco dorma Amore,
o de l’anima mia dolce desio;
né turbi i tuoi riposi ombra od orrore
di fantasma notturno. Io parto, addio.
 Buona notte, cor mio.

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.