< Caccia e Rime (Boccaccio) < Appendice
Questo testo è stato riletto e controllato.
15. S’i’ avessi in mano gli capegli avolti
Appendice - 14 Appendice - 16

S’i’ avessi in mano gli capegli avolti
     Di te, ch’à’ lo mio cuor per mezo aperto1,
     Prima ch’i’ gli lasciassi i’ vedria certo
     Pianger quegli occhi che da Amor son volti.5
     E poscia ch’io n’avessi tanti tolti,
     Ch’a me ’l tu’ pianto fosse discoperto,
     Morte vorrei dalle tua man, per certo,
     Non li avendo però da mano svolti.
Poi vorria che con tua mano aprissi
     El freddo cuore, ov’Amor con suo strale10
     La tua verace imagine confissi2.
     Verrieti pur pietà di tanto male,
     E crederesti quel che già ti dissi3
     El core aflitto e l’angoscia mortale.

  1. È preso lo spunto, sin anche nelle parole, dalla famosa stanza sesta della canzone dantesca Così nel mio parlar voglio esser aspro.
  2. «Impresse.»
  3. È terza persona. «Ciò che già dissero alla donna il cuore afflitto e la mortale angoscia» è la forza della passione nel poeta.


Note

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.