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C. Se la fiamma degli occhi, ch’or son sancti
Rime - XCIX Rime - CI

C.


Se la fiamma degli occhi, ch’or son sancti1,
     Et che per me fur dardi et poi catene,
     Mortificasse alquanto le mia pene
     Et rasciugasse e grevi et lunghi pianti,
     Io udirei quelli angelici canti,5
     Ch’ode chi vede il sommo et vero bene2,
     Né vagando anderei drieto alla spene3,
     Ch’in questa vita molti ne fa erranti.
Ma essa, eterna, le cose mortali
     Disdegna, et ride del pensier fallace,10
     Che mi sospinge dov’ognor più ardo;

     Per che temo che mai alle mia ali
     Non verran penne, che a tanta pace
     Levar mi possan dal mondo bugiardo4.

  1. In paradiso.
  2. Dio.
  3. La speranza dei beni terreni.
  4. «Che, levandomi dal pensiero delle cose mondane, mi lascino alla meditazione delle celesti.»


Note

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