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XCIX. Dormendo, un giorno, in somno mi parea
Rime - XCVIII Rime - C

XCIX.


Dormendo, un giorno, in somno mi parea
     Quasi pennuto volar verso il cielo

     Drieto all’orme di quella, il cui bel velo1
     Cenere è facto, et ella è facta dea.
     Quivi sì vaga et lieta la vedea,5
     Ch’arder mi parve di più caldo gielo2
     Ch’io non solea, et dileguarsi il gelo
     Ch’in pianto doloroso mi tenea.
Et, guardando, l’angelica figura
     La man distese, come se volesse10
     Prender la mia; et io mi risvegliai.
     O quanta fu la mia disaventura!
     Chi sa, se ella allor preso m’avesse,
     Et s’io quaggiù più ritornava mai?

  1. Il corpo.
  2. Cfr. p. 126, n. 5.


Note

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