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VIII. Quel dolce canto col qual già Orpheo
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VIII.
Quel dolce canto col qual già Orpheo
Cerbero vinse e il nocchier d’Acheronte1,
O quel con ch’Amphion dal duro monte
Tirò li saxi al bel muro dirceo2;
O qual d’intorn’al fonte pegaseo5
Cantar più bel color che già la fronte
S’ornar d’alloro, con le Muse conte3
Huomo lodando o forse alcuno deo:
Sarebbe scarso a commendar costei,
Le cui bellezze assai più che mortali10
Et i costumi et le parole sono.
Et io presumo in versi diseguali4
Di disegnarle in canto senza suono?
Vedete se son folli i pensier miei!
- ↑ Caronte.
- ↑ Di Tebe. Per la menzione del canto d’Amfione cfr. V, 3- 4 e la nota relativa.
- ↑ «Esperte, dotte.»
- ↑ «Insufficienti, ìmpari al soggetto.»
Note
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