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XVIII. Com’io vi veggo, bella donna et chiara
Rime - XVII Rime - XIX

XVIII.


Com’io vi veggo, bella donna et chiara,
     Così mi sento per gli occhi passare
     Una soavità, la qual mi pare
     Che del cor cacci ogni passione amara,
     Et pongavi un desio, el qual rischiara5
     Ogni pensier turbato et che stimare
     Mi fa voi di bellezza trapassare
     Al mond’ogn’altra, sola unica, o cara.
Et quivi lodo la fortuna mia
     Et Amor che a voi mi fe’ subiecto10
     Come m’apparve la vostra figura.
     Né più oltre la mia mente desia,
     Che di poter con honestà diletto
     Prestar a così bella creatura.

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