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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Carlo Martello


II


Cadde Agnelletto ad Armellin simìle
     Già del tenero Osmin delizia, e cura,
     Che qual servo Signor, seguialo umìle
     Ai cari fonti, alla fedel pastura,
5Soleagli già quasi bel crin sottile,
     Dispor la lama inanellata e pura;
     E sù la fronte allo spuntar d’Aprile
     Ordinar fiori, ed intrecciar verdura.
Ed or tutto pietà nel dargli aita,
     10Su lui baci iterando, e baci e baci,
     Credea così di ritenerlo in vita.
Quasi a i vitali spiriti fugaci
     Basti il baciar, per impedir l’uscita:
     Cara semplicità quanto mi piaci!

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