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Questo testo fa parte della raccolta XIII. Da 'Psiche'
XLIV
CAMPANA
Il bronzo squilla; e tu da l’acque sante
ritorni, o bimbo, a la fiorita cuna.
Il bronzo squilla; e tu la gemma ad una
porgi su Tara, glorioso amante.
Il bronzo squilla; e con l’alato istante
giunge il dolor che la tua casa abbruna.
Il bronzo squilla; e la crudel fortuna
giá sta sopra al colono e al navigante.
Nembi e vulcani van per ogni villa;
dal simposio ridente al cimitero
passan l’ebbre falangi; e il bronzo squilla.
Ah! quand’io senta i tocchi ultimi suoi,
o cari morti, ai cieii novi, io spero,
trasfigurato salirò con voi.
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